Alessandro Venturelli scomparso nel nulla, la madre: “Segnalate subito avvistamenti, è vivo”
“Purtroppo, parlando inizialmente di allontanamento volontario, si è intervenuti troppo tardi e adesso non abbiamo niente in mano”, sono le parole di sconforto della mamma di Alessandro Venturelli, Roberta Carassai, a quasi due anni dalla scomparsa del figlio, uscito dalla casa di famiglia a Sassuolo nel dicembre del 2020 e sparito nel nulla senza lasciare tracce, nonostante la lunga ricerca.
“Ci siamo anche avvalsi di investigatori privati ma non siamo arrivati a una svolta. L’investigatore privato ha ripercorso ogni singola traccia che però al momento, purtroppo, non ci ha condotti a nulla" ha raccontato Roberta Carassai al Resto del Carlino, ricordano i ritardi e gli errori nelle ricerche come ad esempio il non aver analizzato le telecamere di sorveglianza che avrebbero potuto subito dare una svolta nell’immediatezza dei fatti.
Anche la pista olandese, che negli scorsi mesi aveva riacceso le speranze, si è rivelata un nulla di fatto finora, per mancanza di dati certi. Tutto era nato dal ritrovamento sul suo telefono di un file cancellato che rappresentava una cartina dell’Olanda. “Ci sono anche dei messaggi tradotti con Google dove Alessandro chiede quanto distano varie case e località da Amsterdam ma non si riesce a capire a chi fossero rivolti i messaggi e quindi con chi mio figlio abbia parlato” ha spiegato la mamma di Alessandro Venturelli.
Nonostante le enormi difficoltà e il tanto tempo trascorso, la donna però non si arrende. “Non ci arrenderemo mai, Alessandro è vivo, e io non smetterò mai di cercarlo” ha assicurato, ribadendo la sua teoria secondo cui è stato aiutato da qualcuno nella fuga. Per questo la donna chiede a tutti di fare subito eventuali segnalazioni dì avvistamento e di non attendere. “Ne arrivano tante ma alcune vengono fatte diversi giorni dopo e non sono mai accompagnate da una foto o da qualcosa di concreto. In questo modo non si va da nessuna parte perché serve un’identificazione certa della persona” ha spiegato Carassai, aggiungendo: "Se lo vedete, chiamatelo per nome o con una scusa fermatelo, è un bravo ragazzo. Se avete paura di farlo, chiamate subito le forze dell’Ordine e seguitelo a distanza in modo da farlo individuare. È importantissimo farlo nell’immediatezza perché sennò poi non serve a molto".