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Alessandro Venturelli scomparso a Sassuolo

Alessandro Venturelli scomparso, la mamma: “C’è stato grosso errore che non perdono. Per me non è Natale”

L’intervista di Fanpage.it a Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli, il giovane scomparso da Sassuolo ormai 3 anni fa: “Non deve più esistere l’allontanamento volontario. Il grosso errore fatto è stato non visionare subito i video delle telecamere di sorveglianza. Ai politici dico: oggi dedicate 5 minuti del vostro pranzo di Natale alle famiglie degli scomparsi, che vivono in sospeso”.
A cura di Ida Artiaco
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"L'ultima segnalazione di Alessandro è arrivata venerdì scorso da Roma. Io continuo a dire che non può essere stato un allontanamento volontario, avrebbe fatto la differenza se avessero visionato tutte le telecamere di sorveglianza dopo la scomparsa. Ma così non è stato, e ora sono sfinita. Chiedo ai nostri politici di dedicare anche 5 minuti del loro pranzo di Natale ai noi famiglie degli scomparsi, che siamo dei sopravvissuti".

A parlare a Fanpage.it è Roberta Carassai, mamma di Alessandro Venturelli, il giovane scomparso da Sassuolo ormai 3 anni fa e di cui non si hanno più notizie. Era il 5 dicembre 2020 quando del ragazzo, all'epoca 21enne, si persero le tracce. E oggi, nel giorno di Natale, ha voluto fare un appello alle istituzioni, ripercorrendo la vicenda del figlio.

Ci sono novità sulla scomparsa di Alessandro?

"L'ultima segnalazione è arrivata venerdì su Roma, nel momento in cui Alessandro lo cercavamo a Napoli. Purtroppo non possiamo fare nulla".

In una recente intervista lei ha detto che "Alessandro è vivo e in trappola". Ha idea di chi possa tenerlo lontano da voi?

"Magari ce l'avessi. Io dico questo perché Alessandro non aveva nessun motivo per mantenere un silenzio così lungo. Non ha nessun significato tutta questa situazione, non riesco a trovare a distanza di 3 anni una spiegazione. Analizzo tutti i giorni, i minuti, ripercorro tutto quello che è stato e mi domando perché".

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Lei più volte ha chiesto di ripartire dall'inizio. Dove hanno sbagliato secondo lei anche gli inquirenti nella ricerca di Alessandro?

"Io credo che averlo rubricato come allontanamento volontario è stata la cosa più scandalosa che potessero fare, ma non perché sia mio figlio, ma per tutti i particolari che noi abbiamo detto immediatamente, tant'è che come dico sempre noi abbiamo fatto denuncia dopo un'ora dalla scomparsa, abbiamo dichiarato in maniera chiara il malessere che lui manifestava. Quello che avrebbero dovuto fare subito, secondo noi, era acquisire i video di tutte le telecamere, sia quelle private che comunali, perché sicuramente avremmo avuto indicazioni su dove si è diretto. Questo è stato il grosso errore che non riesco a perdonare.

Quando dico di ripartire dall'inizio è perché comunque ci sono situazioni che non tornano, tra cui il lavoro porta a porta. Chi ha conosciuto Alessandro durante questo lavoro? È entrato in contatto con qualcuno? Chi teneva i corsi di formazione che si facevano di mattina e dove è andato per 10 giorni? Perché io dopo tre anni non so ancora nulla? Pr questo dico di riguardare dall'inizio. Chi mi dice che non ha conosciuto qualcuno durante questo percorso, che per altro ha interrotto dalla mattina alla sera, e che potrebbe avergli fatto del male? Tutto questo è imperdonabile".

Lei ha parlato di allontanamento volontario. Molti casi di cui ultimamente abbiamo sentito sono partiti proprio con una denuncia che riportava queste parole…

"Io come tutti gli italiani ho seguito la vicenda di Giulia Cecchettin e mi ha sconvolto. Ma cos'è che ha fatto la differenza in questo caso? Visionare le telecamere da subito. Allora io dico che questo allontanamento volontario non deve più esistere. Sono passati quasi 8 mesi dalla seconda domanda di archiviazione, sono stati di silenzio assoluto, sono stata io l'unica a fare rumore. Sono andata a Napoli, cerco di tenere alta l'attenzione in tutti i modi possibili. Sono sfinita".

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Oggi è Natale, un momento particolare per tutti. Vuole fare un appello ad Alessandro?

"Io, se posso, un messaggio vorrei inviarlo a tutti i nostri politici. In questa giornata, in cui ognuno è con i propri cari, dovrebbero dedicare anche solo 5 minuti ai familiari degli scomparsi che vivono in sospeso, perché la nostra è una sopravvivenza in sospeso. Si mettano una mano sul cuore e decidano di darci una mano, perché il problema scomparsi viene ignorato dalle nostre istituzioni.

Io ho anche mandato dei messaggi alla segretaria di Giorgia Meloni che non mi ha risposto. L'ultimo l'ho inviato il 5 dicembre, una giornata che io trascorro chiusa in casa. Che facciano qualcosa quando si è ancora in tempo. Mi scuso per i miei toni, ma sono fuori di me. Sono molto arrabbiata, per me non è Natale perché certe date le ho proprie cancellate da un calendario che è ora è solo mio".

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