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Alessandro Venturelli scomparso a Sassuolo

Alessandro Venturelli scomparso, i genitori ricordano gli ultimi momenti con lui: “Viviamo per trovarlo”

I genitori di Alessandro Venturelli, scomparso nel 2020 da Sassuolo, durante la trasmissione Verissimo: “Il sistema per gli scomparsi non funziona, ogni caso dimostra che le cose non vanno come devono andare. Mettiamoci tutti dalla stessa parte, cambiamo il sistema, datemi l’ordine di indagine europeo, sarebbe un passo in avanti e non una sconfitta”.
A cura di Susanna Picone
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“Alessandro non ci avrebbe mai fatto soffrire in questo modo, mai. Ci deve essere qualcosa che deve portarci ad avere un indizio, una pista, finché non si trova bisogna prendere in considerazione tutta la sua vita, tutti gli aspetti, perché hanno aperto un fascicolo per allontanamento volontario con tutto quello che noi abbiamo detto?”: a tornare a parlare del caso di Alessandro Venturelli sono i suoi genitori, che hanno portato la storia del ragazzo scomparso a Verissimo.

La madre e il padre di Alle – così il giovane scomparso veniva chiamato a casa – hanno ricordato in tv il momento della scomparsa del figlio e le prime indagini. “Lui era di una fragilità estrema in quel momento, sicuramente aveva bisogno di aiuto, come sicuramente ha bisogno di aiuto adesso, e noi siamo sempre impotenti. Tutto quello che possiamo fare noi lo facciamo, anche questo ordine di indagine europeo che noi chiediamo con tanta forza, lui ha fatto ricerche in Olanda 3 giorni prima di andare via”, ha ricordato Roberta Carassai, la madre di Alessandro, che sta cercando di mantenere alta l’attenzione sul caso del figlio affinché non venga archiviato.

Anche il padre di Venturelli si è detto convinto che il giovane quel giorno avesse pianificato tutto con qualcuno. “Riteniamo che lì ci sia qualcuno che in qualche modo lo abbia indotto a fare una scelta”, ha detto a Verissimo, ricordando gli ultimi istanti con lui. Il padre ha cercato di riprendere Alessandro che si stava allontanando: “Lui mi ha detto ‘papà ma cosa ti ho fatto’, poi l’ho convinto a fare un giro in macchina, ma poi è sparito mentre mi occupavo del cane. Se non c’è qualcuno nei paraggi che ti prende dove vai? Per noi è molto chiaro”, le parole dell’uomo.

La madre ha parlato di un “abbandono totale” nei loro confronti da parte di chi doveva trovare Venturelli. “Bisognava cercare Alessandro vivo, non un corpo – ha detto – . È passato troppo tempo e noi viviamo per trovarlo. Alessandro ha il diritto di essere aiutato, io credo non sia in sé, forse sta scappando da qualcuno. Ma io non riesco a dire che sicuramente è così, noi non abbiamo certezze. E la leggerezza di chi doveva capire che ci porta a non avere certezze. E questo è devastante, disumano”.

Roberta Carassai ha ricordato anche la manifestazione che alcune settimane fa ha voluto organizzare: “Un figlio merita tutto il nostro impegno. Alessandro merita di essere trovato, aiutato. È difficile ma noi andiamo avanti”.

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“Il sistema per gli scomparsi non funziona, ma non lo dico io che sono la mamma di uno scomparso, ogni caso dimostra che le cose non vanno come devono andare. Mettiamoci tutti dalla stessa parte, cambiamo il sistema, datemi l’ordine di indagine europeo, sarebbe un passo in avanti e non una sconfitta. Un passo che oggi può essere per Alle che ma potrà essere per tutte le famiglie che vivono quello che viviamo noi”, ha ribadito ancora la mamma in lacrime. “Io vorrei che Alle sapesse che non lo giudicherò mai, io sarò sempre e comunque orgogliosa di lui”.

L’udienza relativa all’archiviazione del caso legato alla scomparsa di Alessandro Venturelli, inizialmente prevista per fine aprile, è stata rinviata al prossimo 7 ottobre.

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