Alessandro Venturelli, la mamma alla manifestazione a Modena per gli scomparsi: “Facciamo un passo avanti”
“Un figlio non si archivia”: lo continua a ripetere Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, il ragazzo scomparso misteriosamente da Sassuolo nel dicembre del 2020. E lo dice anche oggi a Modena, circondata dall’affetto e dal sostegno di centinaia di persone unite per dire no all’archiviazione del fascicolo sulla scomparsa del giovane.
Il prossimo 30 aprile si deciderà se prorogare ulteriormente le indagini o pronunciare la parola fine alla ricerca di Alessandro Venturelli, archiviandone il caso. “Sono qui perché sono 40 mesi che cerco mio figlio, sono 40 mesi che lotto contro delle istituzioni, contro delle persone che non hanno capito niente di quello che mi è successo, che hanno assolutamente sottovalutato quello che stava succedendo a mio figlio”, le parole di mamma Roberta oggi da Modena.
"E sono qui per oppormi a questa archiviazione del fascicolo di Alessandro, perché Alessandro non è un fascicolo, come non è un fascicolo nessuno scomparso. Sono qui proprio perché devo buttar fuori tutta la mia rabbia. Sono stati commessi degli errori e io lo denuncio dal primo giorno della scomparsa di mio figlio. Sono arrivata a pensare che per una procura, per una magistratura, sia molto più semplice chiudere un fascicolo, allora io gli dico di fare un passo avanti, cominciate da Alessandro per far capire alla gente. Perché chiunque si può trovare nella situazione in cui sono io", aggiunge.
"Gli scomparsi non si archiviano" ripete la donna tra gli applausi dei presenti. Con lei sul palco ci sono, tra gli altri, anche l’avvocato Claudio Falleti, legale della famiglia di Alle, e Marisa Degli Angeli, presidente dell’Associazione Penelope e mamma di un’altra scomparsa, Cristina Golinucci.
Degli errori commessi in questi mesi dopo la scomparsa di Alessandro Venturelli e della Procura che non ha trovato il tempo per ascoltarla, Roberta Carassai ha parlato anche in una recente intervista a Fanpage.it. "La prima domanda di archiviazione – ha detto la donna a Fanpage.it – è arrivata a maggio 2023, quando in realtà mi aspettavo un ordine di indagine europeo, chiesto tramite i miei avvocati. Invece è arrivata la seconda domanda di archiviazione e la cosa secondo me più inaccettabile è che su questa richiesta non ho avuto nessuna risposta. Il silenzio più assoluto da parte della procura. Una procura che non mi ha mai incontrato".