Alessandro Ciaravella scomparso a 16 anni: “Si è messo in un giro più grande di lui”
“Esco con gli amici”, aveva detto alla madre e la sorella, ma non è più tornato. Da allora sono passati 12 anni. Nell'anniversario della scomparsa di Alessandro Ciavarella, il ragazzo 16enne di cui si sono perse le tracce a Monte Sant’Angelo (Foggia), l'associazione Penelope Italia ha lanciato un nuovo appello affinché le indagini non vengano abbandonate.
La scomparsa
I fatti risalgono a una fredda domenica di gennaio, quando Alessandro annuncia che uscirà per una breve passeggiata. Nella sua stanza lascia ogni cosa, compresi i 10 euro ricevuti come compenso sorella Annamaria, per aver portato fuori il cagnolino di famiglia. Di domenica, a San'Angelo, non partono mezzi pubblici. Quando i Carabinieri iniziano le ricerche, qualcuno sostiene di averlo visto salire a bordo di una golf di colore grigio. Si pensa a un allontanamento volontario, una fuga, sebbene i motivi non siano chiari. In casa c'è stata qualche discussione per gli studi. Alessandro vorrebbe abbandonare la scuola, contro l'opinione di sua madre. Eppure non ci sono mai stati episodi preoccupanti. Per lui si mobilità la cittadina di Monte Sant’Angelo con fiaccolate e ricerche, ma del sedicenne non ci sono tracce.
La lettera anonima
Un giorno a casa Ciavarella arriva una lettera anonima: “Alessandro era un bravissimo ragazzo ma è stata l’influenza di quegli amici sbagliati che l’ha tradito. Si era messo in un giro più grande di lui e neanche lui sapeva come uscirne fuori”. A questa inquietante missiva non fa seguito nessun'altra comunicazione. Il caso sprofonda nel dimenticatoio.L’Associazione Penelope lo scorso marzo, ha scritto alla Procura della Repubblica di Foggia, chiedendo che il profilo genetico della mamma di Alessandro venga comparato con quello estratto dai resti ossei, rinvenuti a Mattinata (Foggia) lo scorso 29 maggio.