Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, ultime news

Alessandra Matteuzzi, fiaccolata a Bologna a un anno dall’omicidio: “Crediamo nella giustizia”

Oltre quattrocento persone scese per le vie di Bologna in memoria di Alessandra Matteuzzi a un anno dal femminicidio e delle altre donne vittime di violenza. La sorella Stefania: “Non so neanche come faccio ad essere ancora viva, è un dolore immenso”.
A cura di Beppe Facchini
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“Come faccio senza di lei?” Lo ha ripetuto più volte, inconsolabile nel suo pianto a dirotto, Stefania Matteuzzi, la sorella di Alessandra, vittima di femminicidio alla periferia di Bologna esattamente un anno fa.

L'ex compagno, Giovanni Padovani, è attualmente in carcere a Reggio Emilia: ha tentato ancora una volta il suicidio e il prossimo 2 ottobre dovrebbe ricomparire in aula. Nei suoi riguardi il cugino di Sandra, Andrea Matteuzzi, poco prima dell'inizio di una fiaccolata in memoria della donna uccisa il 23 agosto 2022 e di tutte le vittime di violenza, organizzata dagli stessi familiari insieme a diverse realtà del territorio (comprese le associazioni a difesa delle donne che si sono costituite parte civile nel processo per omicidio pluriaggravato), è netto: “Io penso che l'ergastolo sia la soluzione più giusta, lo dico in modo chiaro e preciso. Credo che la giustizia sia questo per noi”.

Alessandra Matteuzzi
Alessandra Matteuzzi

Al fianco dei parenti della 57enne uccisa sotto casa in via dell'Arcoveggio, sono scesi per strada più di quattrocento persone: uomini, donne, di ogni età, oltre a sindacati e centri antiviolenza. Ha sfilato da Piazza XX Settembre a Piazza Nettuno anche la bolognese segretaria del Pd, Elly Schlein.

"Ho avuto tanta solidarietà e questo mi aiuta ad andare avanti", dice Stefania Matteuzzi, al termine del corteo e ad alcuni interventi, anticipati da un minuto di silenzio per Sandra e per tutte le altre vittime di violenza e femminicidi. “Non so neanche come faccio ad essere ancora viva – ha aggiunto-. È un dolore che si fa fatica a sopportarlo, però cerco di andare avanti. Devo farlo, per lei e per mia madre. Io voglio credere nella giustizia, per forza”.

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“Questo del femminicidio sembra proprio un fenomeno che, nonostante tutti gli sforzi, facciamo veramente fatica a contenere”, commenta la presidente della Casa delle Donne di Bologna, Susanna Zaccaria, ricordando sia gli ultimi episodi nel nostro Paese, sia i dati in aumento di casi, denunce e richieste ai centralini di associazioni e centri antiviolenza. “Continuiamo a sentire quest'estate dei fatti abominevoli – continua – e che ci fanno pensare che c'è ancora tantissimo da fare”.

Concorde il primo cittadino emiliano, Matteo Lepore: “I femminicidi sono un atto di violenza degli uomini contro le donne, dobbiamo essere sempre più convinti di questo e lavorare”.

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