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Omicidio di Alice Scagni a Genova

“Alberto ha ucciso Alice perché era invidioso”, il racconto della nonna dei due fratelli Scagni

Il racconto della nonna di Alice Scagni, la donna uccisa dal fratello Alberto a Genova: “Gli facevo anche da mangiare ma ora mio nipote deve fare cento anni di carcere”.
A cura di Antonio Palma
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“Alice aveva un marito splendido, un lavoro da avvocato, un figlio bellissimo e si era comprata una casa meravigliosa. Aveva tutto e sapeva tutto, Alberto questo non riusciva a sopportarlo Lui voleva sempre i soldi da lei, perché era invidioso” a parlare è la nonna di Alice Scagni, la giovane mamma uccisa dal fratello Alberto domenica sera sotto casa a Genova. Un assassinio per il quale l'anziana 93enne non riesce a farsi capace e che per lei sarà una ferita che non si rimarginerà mai avendo cresciuto i due fratelli fin da piccolissimi e continuando ad avere con loro rapporti strettissimi fino alla tragedia.

Alberto e Alice Scagni
Alberto e Alice Scagni

La signora Ludovica Alvera nonna materna di Alice e Alberto, era stata trascinata anche personalmente nella vicenda del nipote tanto che il principale sospettato del misterioso incendio appiccato davanti alla sua porta il giorno prima dell’assassinio è proprio Alberto. Per i genitori di Alice non poteva che essere stato il figlio Alberto e avevano avvertito gli agenti. “La polizia non ha potuto dimostrare che ad appiccare il rogo fosse stato mio figlio. Mi sono rivolta ai carabinieri, ma la storia non è cambiata” ha rivelato Antonella Zarri raccontando di 24 ore da incubo: "Ho detto ai carabinieri che Alberto ci minaccia da giorni, ma la risposta è stata "Non facciamola tragica così sabato notte mio marito ha montato la guardia di fronte a casa di mia madre".

Per paura gli stessi parenti avevano portato via l’anziana, temendo una escalation e avvertendo la polizia che poteva essere stato il nipote che abita sullo stesso pianerottolo. Come racconta la stessa nonna al Secolo XIX, Alberto aveva chiesto soldi anche a lei con cui aveva ancora un buon rapporto ma quando la richiesta di denaro è diventata esosa, lei ha detto no ed è scattato il misterioso incendio. “Gli facevo da mangiare, veniva da me quando aveva bisogno e io gli aprivo sempre la porta” ma “Mio nipote era diventato matto e ora deve fare cento anni di carcere” ha aggiunto la nonna, concludendo: “Alice non era una parte di me, era tutto”.

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