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L'omicidio Meredith Kercher

Al via a Perugia le riprese della serie su Amanda Knox, le scuse della sindaca: “Perse di vista le persone”

Le scuse della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, dopo le polemiche scoppiate in seguito al via alle riprese della serie tv di cui Amanda Knox è autrice e produttrice: ” Non potevamo bloccare la produzione. Chiedo scusa a chi si è sentito tradito da questa scelta”.
A cura di Ida Artiaco
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"Chiedo scusa a chi si è sentito tradito da questa scelta ma l'abbiamo compiuta con questo spirito…ma per tutelare l'immagine della città ho perso di vista le persone, il dolore vivo nella loro carne". È questo uno dei passaggi della lettera pubblica scritta dalla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, dopo le polemiche scoppiate nella città umbra dove sono partite le riprese dalle serie tv su Amanda Knox.

Knox è tra le autrici e produttrici della fiction che ricostruisce l'omicidio della studentessa Meredith Kercher – avvenuto il primo novembre del 2007 – e di cui fu inizialmente accusata e poi assolta. La prima cittadina di Perugia ha dato l'ok alle riprese, ritenendo che avrebbero potuto mettere in risalto le bellezze artistiche della città. Ma la decisione non è piaciuta a molti concittadini. In città sono apparsi una serie di striscioni alle finestre con la scritta "Rispetto per Meredith". Anche i familiari della studentessa uccisa sono intervenuti sulla vicenda, che per molti aspetti ricorda quella che si è verificata ad Avetrana, dove è ambientata la serie tv "Qui non è Hollywood" sull'omicidio di Sarah Scazzi.

Così la sindaca è intervenuta di persona. "Voglio chiederti scusa , Perugia mia, nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te, per tutelarti. Anche io ho fatto parte di quel dolore. Ho la stessa età che avrebbe avuto oggi Meredith, frequentavo gli stessi luoghi, gli stessi locali, la stessa Perugia piena di vita e di meraviglia di quegli anni. Ricordo il peso e il dolore di quella vita strappata via così violentemente. Ricordo la rabbia e il dolore nel vedere la mia città sbranata dal cannibalismo mediatico, dal voyeurismo perverso del dolore…è lì che ho cominciato a fare politica, per difendere l'anima di Perugia", si legge nella lettera.

Poi, la conclusione: "Non potevamo bloccare la produzione, che si sarebbe comunque realizzata…abbiamo ritenuto che far girare qui le scene sarebbe stato un elemento di maggiore garanzia e controllo… La città verrà raccontata per quello che è, un luogo pieno di vita…lo abbiamo chiesto e ottenuto da contratto. Chiedo scusa a chi si è sentito tradito da questa scelta".

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