Al Sisi: “Giulio Regeni ucciso per danneggiare i rapporti tra Italia ed Egitto”
Il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi è tornato a parlare dell'omicidio di Giulio Regeni e l'ha fatto nel pieno del secondo anniversario della morte del ricercatore italiano. Il leader del Cairo ha promesso che la caccia ai responsabili del delitto non finirà finché i colpevoli non verranno consegnati alla giustizia, ma ha aggiunto anche un dettaglio sul movente dell'omicidio: danneggiare i rapporti fra l’Egitto ed l’Italia. Le dichiarazioni di Al Sisi sono arrivate, non a caso, durante la cerimonia di avvio della produzione del più grande giacimento di gas naturale mai rinvenuto nel Mediterraneo, proprio al largo della costa egiziana. Un giacimento scoperto dall'italiana Eni, che ne ha assunto immediatamente il controllo "certificando", in questo modo, come i rapporti economici tra Egitto e Italia siano più floridi che mai.
"Non smetteremo di cercare i criminali che hanno fatto questo", ha promesso Sisi, riferendosi al 28enne friulano. "Alla famiglia di Regeni presento ancora un volta le condoglianze del popolo egiziano e le prometto che non abbandoneremo questo caso fino a quando non si troveranno i veri criminali e verranno assicurati alla giustizia in Egitto", ha insistito. Poi il passaggio centrale del suo discorso: quell'omicidio è stato commesso "per rovinare i rapporti con l’Italia e per danneggiare l’Egitto", ha ribadito Sisi. Parlando da una poltrona in prima fila, il presidente si è rivolto a Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, chiedendogli: "Sa perché volevano danneggiare le relazioni fra Egitto ed Italia? Affinché non arrivassimo qui".
Il maxi-giacimento di Gas "Zohr", scovato dall'Eni al largo dell'Egitto, ha un potenziale complessivo di 850 miliardi di metri cubi di gas. Una scoperta che, grazie alle tecnologie italiane, trasformerà il panorama energetico egiziano consentendo al paese di diventare autosufficiente e di trasformarsi da importatore di gas naturale in futuro esportatore.