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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Al processo Scazzi le verità sulle paure di zio Michele e sul dolore di Sabrina

Hanno testimoniato oggi, nel corso del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, due carabinieri in servizio ad Avetrana e un’ex amica di Sabrina. Secondo lei Sabrina Misseri non ha mai realmente sofferto per la morte della cugina.
A cura di Susanna Picone
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Hanno testimoniato oggi, nel corso del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, due carabinieri in servizio ad Avetrana e un’ex amica di Sabrina. Secondo lei Sabrina Misseri non ha mai realmente sofferto per la morte della cugina.
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Nel corso della 14° udienza del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010, alla Corte di Assise di Taranto sono state avanzate due richieste dalla Procura e dalla difesa di Sabrina Misseri, la cugina di Sarah detenuta insieme alla madre Cosima con l’accusa di aver ucciso la ragazza. Nello specifico la Procura ha chiesto l’archiviazione di un video contenente un’intervista a “Quarto grado” rilasciata dalla madre di Sarah, Concetta Serrano, oltre a un video nel quale Sarah si trovava a San Pancrazio Salentino nell’agosto del 2010. La difesa di Sabrina, invece, ha chiesto alla Corte di acquisire la comunicazione relativa alla scomparsa di Sarah del 26 agosto 2010. Oltre a questo, l’udienza di oggi, è stata caratterizzata dalle testimonianze di due carabinieri della Stazione di Avetrana che, nel giorno della scomparsa di Sarah, erano in servizio e alle dichiarazioni di un’altra teste, ex amica di Sabrina, che rappresenta una dei principali testimoni d’accusa nel processo.

“Michele Misseri aveva paura di essere accusato per le impronte sul cellulare si Sarah” – Uno dei due carabinieri in aula oggi a Taranto, il brigadiere Biagio Blaiotta, ha parlato di quando lo zio di Sarah, attualmente accusato “solo” di occultamento di cadavere, si mostrò decisamente preoccupato per un’eventuale accusa dovuta alle impronte digitali lasciate sul cellulare della giovane Sarah. “Non è che ora mi accusano di qualcosa?”, sarebbero state queste le parole dello zio Michele che, in quella occasione, avrebbe più volte aggiunto di “sentire che quel telefonino era di Sarah”. La stessa testimonianza del brigadiere è stata confermata anche dal responsabile della Protezione civile di Avetrana, Giovanni Risi, che era presente quando è avvenuto questo episodio.

L’ex amica di Sabrina: “Non ho mai visto Sabrina davvero addolorata” – Anna Pisanò, una delle principali testimoni dell’accusa, ha fatto diverse dichiarazioni nel corso dell’udienza odierna rivelando dei particolari che hanno fatto sì che Sabrina scoppiasse diverse volte in lacrime durante la sua deposizione. La teste ha raccontato del suo incontro con Sarah il 26 agosto del 2010, poco prima che la giovane venisse uccisa, del volto triste della ragazza e degli strani sguardi che le due cugine si scambiarono. La stessa ha dichiarato di non aver mai visto davvero dolore nel volto di Sabrina e che, anche qualche giorno dopo la scomparsa di Sarah, le avrebbe detto che secondo lei la giovane era morta. Nel giorno dei funerali di Sarah, addirittura, Sabrina avrebbe confessato alla sua amica di essersi riavvicinata sentimentalmente ad Ivano Russo, confessione che, in quella occasione, lasciò la Pisanò senza parole. Infine anche il racconto relativo al 28 agosto, quando Sabrina le disse che beveva, in birreria, "per dimenticare".

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