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Al cellulare mentre si guida: niente multa se la telefonata è urgente

Una sentenza del Giudice di Pace di Perugia potrebbe cambiare le cose: niente multa se nella telefonata si ravvisa lo stato di necessità.
A cura di Redazione
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Una sentenza del Giudice di Pace di Perugia, sezione civile, parrebbe destinata a costituire un precedente importante su un fronte molto delicato: le sanzioni inflitte ai cittadini sorpresi a guidare mentre utilizzano il telefono cellulare. Come riporta l'AdnKronos, infatti, l'automobilista sorpreso a parlare al cellulare mentre è alla guida può evitare la sanzione, se dimostra che la telefonata a cui ha risposto è tanto urgente da potersi ravvisare lo stato di necessità previsto dalla legge n. 689/81″.

A quanto pare la decisione segue il ricorso di una donna multata dalle forze dell'ordine per aver effettuato una telefonata (senza auricolare o dispositivi bluetooth) mentre era alla guida. La donna, però, si era rivolta al giudice di pace e nel suo ricorso chiedeva "di potersi appellare all'art. 4 della legge 689/81, a norma del quale "Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell'adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa". Stando alla ricostruzione appurata dal giudice, la telefonata cui aveva risposto proveniva dalla casa di riposo dove era ricoverata la nonna: gli addetti della clinica le avevano comunicato che le sue condizioni erano peggiorate e che dunque poteva essere necessario un suo intervento. La nonna era poi deceduta qualche ora dopo: e a conferma di tale fatto, la donna aveva allegato anche il certificato di morte.

Va ovviamente detto che la guida con cellulare costituisce ancora reato e che la "presunta urgenza" va comunque dimostrata allegando prove documentali, come spiega sempre all'Adnkronos l'istruttore della Polizia locale di Roma, Alessandra Sciarpelletti: "Non basta affermare di avere avuto un'urgenza ma va circostanziata, altrimenti lo farebbe chiunque, poi è il giudice a stabilire se, come in questo caso, il decesso è una scriminante. Anche un medico che va a fare una visita, e passa ad esempio in una corsia preferenziale per fare prima, e poi dice di avere avuto un'urgenza ma il giudice stabilisce che avrebbe potuto transitare in un'altra strada aperta a tutti, quest'ultimo può rifiutare il ricorso. E' capitato. Va sempre contestualizzato al singolo caso. Non basta dire ‘ero alla guida e la telefonata era urgente.'"

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