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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

“Aiuto, mamma”: cosa ha scritto il testimone nella lettera anonima sul caso Denise Pipitone

Cosa dice la lettera anonima su Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo (Trapani). Un testimone, rimasto anonimo nonostante i ripetuti appelli, ha inviato una missiva scritta a mano all’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, e alla redazione di “Chi l’ha visto?”. Tutti gli aggiornamenti sul caso.
A cura di Susanna Picone
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Una lettera anonima scritta da una persona che nel settembre del 2004, quando è scomparsa Denise Pipitone, si trovava a Mazara del Vallo. È quella che è stata inviata ormai diverse settimane fa, mentre le indagini sul sequestro di Denise vanno avanti, prima all’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, e poi anche alla redazione della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?” che da sempre si occupa del caso della piccola Denise. Ed è stata proprio la trasmissione, dopo aver rilanciato gli appelli dell’avvocato e della mamma di Denise al testimone che però è rimasto finora senza un nome, a svelare il contenuto di quella missiva scritta a mano. Lo ha fatto nel momento in cui, sul fronte delle indagini, è stato interrogato Gaspare Ghaleb, ex fidanzato di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise processata e assolta per concorso nel sequestro della bambina. Nella lettera il testimone fa riferimento proprio al giovane tunisino che nel 2004 aveva diciotto anni.

Cosa dice la lettera anonima su Denise Pipitone

Nella lettera anonima sul caso Denise Pipitone il testimone parla di un’auto con dentro una bambina che gridava aiuto. “Il mese di settembre 17 anni fa io abitavo in quei contorni, orario più orario meno erano le 12.30-13, ho finito di lavorare, mi recavo a casa per andare a mangiare. Mi trovo in via della Pace, a quei tempi c’era il mercato, è stato di mercoledì, c’era una fila indiana di auto, a un certo punto io venivo dalla zona ospedale, via Salemi, salendo da via Pace. Mi esce una auto ad alta velocità dalla via Mongiolisi, sorpassando le auto in corsia, io venivo dalla Via Pace, lui gira a destra, c’erano auto in fila, si mette correndo nella mia carreggiata, mi tocca specchio, auto, io in quel momento faceva caldo, avevo il finestrino aperto, mi sono accostato perché mi ha toccato lo specchietto dell’auto. Guardo dallo specchietto e vedo e sento una bambina gridare: ‘Aiuto mamma, aiuto’”, è parte di quanto scritto nella lettera mostrata a “Chi l’ha visto?”. Vengono fatti tre nomi in questa lettera e uno è quello di Gaspare Ghaleb.

Le accuse a Gaspare Ghaleb nella lettera su Denise

Al lato guida c’era il tunisino, il ragazzo di Jessica sostiene il testimone. “La bambina gridava forte, piangeva dicendo aiuto, io ho sentito l’urlo”, dice ancora facendo riferimento a quella che secondo lui poteva essere Denise Pipitone. "Sono 17 anni che so dei fatti sulla bambina scomparsa Denise Pipitone e sono sicurissimo al cento per cento che è la realtà dei fatti. Io non ho parlato prima per paura. Nonostante tutto sto parlando adesso di quel poco che ho visto e che credo sia un indizio sicurissimo” scrive ancora l'anonimo nella lettera raccontando dettagli molto precisi. “Andate sicuri, sono loro tre, sono stati loro al cento per cento. Tunisino colpevole”, conclude. Dopo la scomparsa della piccola Denise, Gaspare Ghaleb finì a processo insieme a Jessica Pulizzi per false dichiarazioni al pm e per questo in primo grado fu condannato dal Tribunale di Marsala a due anni di carcere. In appello arrivò la prescrizione del reato.

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