Aiuti per i terremotati abbandonati in un magazzino, la denuncia nel Bolognese
Tre consiglieri comunali di Valsamoggia, Comune in provincia di Bologna, nei giorni scorsi hanno postato su Facebook un video-denuncia intitolato “Solidarietà sprecata?” che sta scatenando l’indignazione della popolazione. Nel video si vedono alcuni scatoloni contenenti dei beni raccolti dagli abitanti del paese da portare ai terremotati del Centro-Italia. “Il giorno dopo la scossa di terremoto in Centro Italia del 24 agosto il Comune apre cinque punti di raccolta di beni di prima necessità da consegnare alla Protezione civile: vestiti, pannolini, generi alimentari. Il 26 agosto la Protezione civile avverte di non aver più bisogno di cibo e di beni materiali e dopo aver raccolta i beni ancora per qualche giorno, il 6 settembre l’amministrazione chiude i punti di raccolta”, si legge nel video postato su Facebook. I consiglieri (Fabio Negrini, Michele Stanzani e Simone Rimondi) spiegano che il sindaco in quei giorni disse che il materiale sarebbe stato consegnato in fasi successive alla Protezione civile ma ancora oggi quelle scatole si trovano in un magazzino comunale a Bazzano.
La proposta: donare i beni alla Caritas – Secondo la denuncia dei tre alcuni di questi prodotti alimentari – come per esempio del latte – sono già scaduti, altri come pannoloni e vestiti si stanno rovinando a causa dell’umidità. Tutto il materiale si trova tra l’altro in un magazzino non riscaldato all’interno del quale ogni tanto piove. La proposta dei tre consiglieri bolognesi è quindi di donare, a questo punto, questi beni alla Caritas del territorio. Dopo il video, è arrivata la replica del sindaco Daniele Ruscigno, il quale ha spiegato che in realtà, a parte qualche cartone di latte, di beni deperibili non ce ne sono e che a gennaio questo materiale sarà consegnato. Anche l’assessore Fabio Dardi ha commentato l’accaduto: “Come comunicato sin da subito, la raccolta di beni coordinata dal Comune dopo l’iniziativa spontanea promossa da molti cittadini, è stata sospesa dopo alcuni giorni su richiesta della Protezione Civile per eccesso di beni conferiti. A quel punto i beni sono stati presi in custodia nei magazzini comunali in attesa della loro consegna alla Protezione Civile, inizialmente prevista alcune settimane fa. A seguito però di contatti con amministratori dei Comuni delle zone colpite, abbiamo deciso di riprogrammare l’invio per farlo arrivare direttamente in zona, coordinandoci con l’amministrazione comunale del posto. Non siamo riusciti a organizzare questa consegna diretta sul posto nei tempi che avremmo voluto e di questo mi assumo la responsabilità. In ogni caso si tratta di beni a lunga conservazione e non deperibili, tranne una minima parte. Documenteremo la consegna, che avverrà entro la prima metà di gennaio, non appena verrà effettuata”.