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Ai domiciliari, va al bar e non torna a casa nei tempi stabiliti: assolto perché ubriaco

La vicenda di un pregiudicato di 51 anni della provincia di Venezia, finito in tribunale e poi assolto per evasione dai domiciliari. Il barista del locale dove aveva alzato il gomito stava tentando di trascinarlo fino a casa.
A cura di S. P.
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Agli arresti domiciliari per scontare l’ultima parte di una pena un pregiudicato cinquantunenne della provincia di Venezia è finito in tribunale per aver sforato di venti minuti il tempo concesso per sbrigare le sue faccende. E lo ha sforato perché, da quanto emerso, era andato al bar e, dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, non è stato più in grado di tornare a casa. Ma proprio perché ubriaco alla fine il giudice lo ha assolto per non aver commesso il fatto: quel bicchiere di troppo, infatti, a suo dire non è stata una “evasione”. È il quotidiano La Nuova Venezia a riportare la vicenda. Da quanto emerso, i carabinieri hanno trovato il pregiudicato per strada, a circa 700 metri dal suo domicilio di Campagnua Lupia, oltre l’orario consentito per l’uscita quotidiana.

Finito a processo per direttissima, il pregiudicato è stato assolto – L’uomo, visibilmente ubriaco, non riusciva neppure a stare in piedi e il barista del locale dove era andato a bere stava tentando di trascinarlo fino a casa. Sarebbe stata insomma quella bevuta a impedire al cinquantunenne di tornare a casa in bici in tempo per i controlli dopo aver usufruito del permesso giornaliero dalle 11 alle 13 che gli avevano concesso. A quanto pare l’uomo nel bar dove aveva consumato troppo alcool si era sentito anche male e aveva chiesto aiuto ai parenti, invano. Finito a processo per direttissima, è stato assolto. Il cinquantunenne continuerà a scontare la sua pena ai domciliari fino all’8 marzo.

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