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Agrigento, neonato muore dopo due giorni di vita con una gamba tumefatta: scatta l’inchiesta

il piccolo si è spento dopo due giorni di agonia nel reparto di neonatologia e Terapia intensiva neonatale dove era stato ricoverato subito dopo il parto. Il piccolo, a quanto sembra, aveva  la gamba sinistra tumefatta. Dopo la denuncia dei genitori, la Procura di Agrigento ha subito aperto un fascicolo d’inchiesta.
A cura di Antonio Palma
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Un neonato è morto in ospedale dopo appena due giorni di vita e con una gamba completamente tumefatta, è la tragedia avvenuta nei giorni scorsi ad Agrigento e sulla quale ora cercheranno di fare luce due inchieste, una delle magistratura e una delle autorità sanitarie siciliane. Secondo quanto emerso dai primissimi accertamenti investigativi sul caso, durante tutti i nove mesi di gravidanza non c'era stato alcun problema né i medici avevano mai fatto cenno a eventuali pericoli per la mamma, una 33enne, o per il nascituro. Al momento del parto, avvenuto con un taglio cesareo d'urgenza all'ospedale di Sciacca dove la madre del neonato era ricoverata, qualcosa però è andato storto. Il piccolo, a quanto sembra, aveva la gamba sinistra tumefatta ed è stato trasferito d'urgenza, in elisoccorso dall'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca al San Giovanni di Dio di Agrigento.

Nonostante le cure dei medici e i tentativi di salvarlo, il piccolo si è spento dopo due giorni di agonia nel reparto di neonatologia e Terapia intensiva neonatale dell'spedale agrigentino. Una tragedia che ha sconvolto la famiglia che ora chiede di fare luce su tutto quello che è accaduto nei due ospedali e sull'operato dei medici. Dopo la denuncia dei genitori, la Procura di Agrigento ha subito aperto un fascicolo d’inchiesta affidando alla polizia di stato gli accertamenti del caso e ha già sequestrato le cartelle cliniche sia della mamma che del neonato deceduto. Al momento l'inchiesta non vede indagato ed è a carico di ignoti in attesa di sviluppi. Presto si deciderà anche se eseguire una autopsia .

Una inchiesta parallela sarà svolta invece dall’Assessorato regionale della Salute della Regione Siciliana. L'ente locale infatti ha inviato ispettori disponendo immediati controlli. Come annunciato dalla stessa Regione, le ispezioni riguarderanno tutte le strutture sanitarie coinvolte nella vicenda.

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