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Agrigento, accoltella la moglie e i due figli piccoli: Daniele Alba fa scena muta davanti al giudice

Così come subito dopo l’arresto, anche in occasione dell’interrogatorio in sede di udienza di convalida, il 35enne Daniele Alba si è avvalso della facoltà di non rispondere, trincerandosi nel silenzio su quanto accaduto a Cianciana giovedì scorso.
A cura di Biagio Chiariello
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Daniele Alba
Daniele Alba

Scena muta davanti al gip di Sciacca Antonino Cucinella per Daniele Alba, il meccanico trentacinquenne di Cianciana, nell'Agrigentino, arrestato con l’accusa di avere provato a uccidere a coltellate la moglie e i figli di sei e sette anni.

L'interrogatorio si è svolto nel carcere del capoluogo siciliano e l'indagato, assistito dai legali Maurizio Gaudio e Luca Burgio, ha comunicato l’intenzione di non rispondere alle domande degli inquirenti (così come già successo dopo l'arresto) e l’udienza si è subito conclusa. Ora si attende la decisione del giudice sulla richiesta di convalida e applicazione della custodia cautelare del pubblico ministero Brunella Fava. L'uomo deve rispondere di tentato triplice omicidio e lesioni gravissime.

Alba giovedì scorso, 23 maggio, ha accoltellato e ferito gravemente la moglie e i due figli di 7 e 3 anni, investito dalla rabbia verso la donna che avrebbe voluto separarsi rientrando in Polonia, la sua nazione d’origine, insieme ai bambini.

I due piccolini sono entrambi ricoverati all’ospedale dei bambini “Di Cristina” a Palermo. Resta molto grave il maschietto, seppur in miglioramento; ha subito due interventi: uno al torace, che ha interessato un polmone e anche il cuore, e uno in neurochirurgia al cervello. La sorellina ha diverse ferite al volto, due molto profonde preoccupano i medici. Meno grave invece è la moglie.

Il 35enne, con problemi in passato di tossicodipendenza, si era barricato in casa dopo aver fatto uscire la moglie e il figlio. La più piccola non era stata invece rilasciata subito. Il padre l’ha tenuta in ostaggio per due ore per poi rilasciarla, prima di farsi arrestare dai carabinieri dopo una lunghissima mediazione.

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