Agricoltore ucciso con un’ascia, il presunto killer resta in carcere: il delitto ripreso da una telecamera
![Cosimo Loiola e Sebastiano Danieli.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2025/02/cosimo-loiola-e-sebastiano-danieli-1200x675.jpg)
Il presunto killer del 66enne Sebastiano Danieli resta in carcere. La giudice per le indagini preliminari di Lecce Tea Verderosa ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Cosimo Loiola, accusato dell'omicidio del vicino di podere.
Loiola, 45 anni, era in stato di fermo dalla notte di martedì 11 febbraio. Poche ore prima l'agricoltore di 66 anni era stato trovato morto nel suo appezzamento di terra a Galatone, nel Leccese, con una profonda ferita alla testa provocata da un'ascia di ferro.
L'arma è stata trovata nell'abitazione dell'indagato e immediatamente sequestrata dagli investigatori. Ieri, giovedì 13 febbraio, nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo il 45enne si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Secondo quanto affermato dalla giudice Verderosa, a suo carico sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza, oltre ad una spiccata pericolosità e capacità a delinquere. Per questo ha disposto la detenzione in carcere.
A confermare il coinvolgimento di Loiola sarebbero anche dei video registrati da alcune telecamere di sorveglianza della zona in cui si è svolto l'omicidio. Nelle immagini si vedrebbe il 45enne indagato mentre colpisce ripetutamente la vittima.
Il 45enne, a detta del suo avvocato Antonio Luceri, sarebbe "molto scosso" e dopo aver dato le proprie generalità agli inquirenti non ha più parlato.
All'interrogatorio nel carcere di Borgo San Nicola dov'è attualmente detenuto Loiola, oltre alla gip del tribunale di Lecce era presente anche la pubblico ministero Maria Rosaria Petrolo che sta coordinando le indagini sull'omicidio.
Oggi, venerdì 14 febbraio, è stato conferito dalla pm l'incarico per eseguire l'autopsia sul corpo del 66enne. Ad occuparsi dell'esame autoptico sarà il medico legale Alberto Tortorella.
Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, il movente dell'omicidio potrebbe essere legato a dissidi per i confini terrieri. A quanto si apprende, i due uomini avevano litigato già in passato per lo stesso motivo.
I familiari della vittima, ascoltati nei giorni scorsi dai Carabinieri, hanno detto che il 66enne sarebbe stato più volte minacciato da Loiola, anche di recente.