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Agitu Gudeta verrà sepolta in Etiopia: i fratelli sono in Italia, riporteranno a casa la salma

Il corpo di Agitu Gudeta, l’imprenditrice di origini etiopi uccisa nella sua abitazione a Frassilongo, in Trentino, verrà riportato in Etiopia e lì sepolto: a deciderlo è stata la famiglia, che si sta avvalendo dell’assistenza dell’Ambasciata etiope. Nel frattempo l’assassino – reo confesso – si sta avvalendo della facoltà di non rispondere.
A cura di Davide Falcioni
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Il corpo di Agitu Gudeta, l'imprenditrice di origini etiopi uccisa nella sua abitazione a Frassilongo, in Trentino, verrà riportato in Etiopia e lì sepolto: a deciderlo è stata la famiglia, che si sta avvalendo dell'assistenza dell'Ambasciata etiope. Quest'oggi sono infatti arrivati in Italia un fratello e una sorella della quarantaduenne massacrata a martellate e hanno comunicato l'intenzione di riportare la salma nel paese africano, dove ancora vivono la madre, tre sorelle e due fratelli.

L'assassino di Agitu si è avvalso della facoltà di non rispondere

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Nel frattempo Adams Suleiman, il 32enne ghanese reo confesso dell'omicidio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha spiegato che l'assassino aveva già fornito tutti i dettagli del delitto durante il primo interrogatorio e che di conseguenza ha preferito fare scena muta durante quello di garanzia, al termine del quale il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere. Il 32enne custodiva gli animali nella stalla di Agitu, nella Valle dei Mocheni, e stando a quanto riferito avrebbe commesso l'omicidio per uno stipendio non ricevuto dalla sua datrice di lavoro. "È disperato", ha riferito il legale, per avere assassinato una persona che gli era stata vicina, lo aveva accolto in casa e gli aveva dato un lavoro. Si attendono ora i risultati dell'autopsia: il termine fissato per la consegna della relazione è di 80 giorni; l'esame stabilirà anche se ci sia stata violenza sessuale, come dichiarato proprio dal killer.

Raccolta fondi per salvare l'allevamento di capre di Agitu

Prosegue intanto la raccolta fondi per Agitu promossa su "gofundme" per salvare l'allevamento di capre messo in piedi dalla donna. Sono stati raccolti 20 dei 22mila euro richiesti. . "Il suo gregge di capre non deve essere smantellato – hanno scritto i promotori -, le terre che lei aveva affittato non devono tornare ad essere abbandonate. La sua sapienza nell'arte casearia deve trovare nuovi eredi. A giorni nasceranno i capretti che Agitu allevava con tanta passione. Queste nuove vite chiedono cure e attenzioni, quelle che Agitu non può più dare".

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