Agguato con machete, nuovi guai per Pietro Costanzia di Costigliole: “Picchiato, ho finto di essere morto”
È emersa una nuova denuncia contro Pietro Costanzia di Costigliole, il giovane di una nobile famiglia piemontese fermato dalla polizia a Torino lo scorso 21 marzo con l’accusa di aver gravemente ferito a colpi di machete un ragazzo suo coetaneo, al quale poi è stata amputata una gamba.
A quanto emerso, un altro giovane – un ventinovenne – si è presentato ai carabinieri di None (Torino) dicendo di essere stato percosso alla testa con una spranga di ferro il 24 gennaio scorso a Nichelino. Il ventinovenne ai carabinieri ha raccontato che doveva incontrare una ragazza (poi risultata essere la fidanzata di Pietro Costanzia di Costigliole) che conosceva dai tempi del liceo e con la quale aveva chattato tramite Whatsapp. I due, dopo aver chiacchierato per del tempo, avevano deciso di incontrarsi. Però il giorno dell’appuntamento si sarebbe presentato anche Pietro, che lo avrebbe aggredito.
"Pensavo che sarebbe stato un incontro romantico, invece sono stato attirato in una trappola e picchiato selvaggiamente con una spranga" è quanto ha raccontato il giovane che ha denunciato Pietro Costanzia di Costigliole. "Ho lanciato lontano il cellulare e ho finto di essere morto, perché smettesse di colpirmi", prosegue il suo racconto.
Il ventinovenne, dopo l'aggressione, è stato medicato all'ospedale Santa Croce di Moncalieri e lì i medici, considerato anche il profondo turbamento emotivo del ragazzo, hanno anche disposto un controllo in psichiatria. Quando sugli organi di informazione sono comparse le foto di Pietro Costanzia di Costigliole in relazione al recente caso dell’aggressione col machete, l’uomo avrebbe riconosciuto il suo aggressore e, assistito dall'avvocato di fiducia Alessandro Dimauro, ha deciso di denunciarlo.