Agguato a Pescara, per Walter Albi letali 4 colpi a cranio e torace: i risultati dell’autopsia
A provocare la morte di Walter Albi, l'architetto 66enne ucciso nell'agguato a Pescara, sono stati alcuni colpi diretti a cranio e torace. Lo ha confermato l'autopsia sul corpo della vittima eseguita oggi dal medico legale Ildo Polidoro, incaricato dell'esame post mortem della Procura abruzzese che indaga sull'agguato mortale.
L'esame, condotto dallo stesso medico che si era già occupato della prima ispezione cadaverica sul luogo del delitto, è durato circa sei ore: iniziato alle 12.30, si è concluso alle 18.30.
L'autopsia ha confermato che i proiettili che hanno colpito l’architetto di Francavilla sono stati quattro e tutti letali in quanto hanno raggiunto la vittima tra la testa e il torace, come già emerso nelle ore successive al delitto.
Gli esami però proseguono. Il medico legale ha novanta giorni di tempo per consegnare la sua relazione al pm Andrea Di Giovanni, a cui è affidato il fascicolo. Nel frattempo infatti verranno eseguite analisi sui prelievi istologici effettuati oggi.
Una perizia medico-legale verrà condotta anche su Luca Cavallito, l'uomo colpito nello stesso agguato e che resta ricoverato e piantonato in gravi condizioni in ospedale dove ha già subito tre interventi chirurgici.
Il particolare dei colpi non è secondario nella vicenda perché è un indizio delle capacità del killer che nell'agguato, che si è consumato lunedì scorso al Bar del Parco di Pescara, ha svuotato l’intero caricatore sulle vittime, 6 colpi su Cavallito e 4 su Albi.
Un altro elemento chiave sarà il video delle telecamere di sorveglianza, che hanno ripreso tutto, e uno dei telefoni delle vittime che i lkiller ha lasciato sul posto portandone via solo due.
L'ipotesi degli inquirenti è quella di un regolamento di conti, un'esecuzione per motivi ancora da accertare. Gli investigatori stanno passando al setaccio la vita dei due senza tralasciare nessun elemento ma determinanti potrebbero essere le parole di Cavallito