Aggredito sul sagrato dopo messa, aveva denunciato lo spaccio: comunità di Bonifati si stringe a don Guido

Don Guido Quintieri si trovava sul sagrato della Chiesa del Rosario a Bonifati, sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza, quando è stato improvvisamente aggredito da un uomo che lo ha afferrato con forza e strattonato più volte. Il sacerdote aveva appena concluso la celebrazione della messa domenicale, tenutasi lo scorso 27 aprile, durante la quale aveva pronunciato una lunga e accorata omelia contro lo spaccio di droga, una piaga che affligge il territorio e che lui stesso non ha mai smesso di denunciare pubblicamente.
A rendere noto l’episodio è stato un comunicato ufficiale diffuso dalla diocesi di San Marco Argentano – Scalea. Nel testo, la comunità diocesana, insieme al vescovo monsignor Stefano Rega, ha voluto esprimere piena solidarietà a don Guido Quintieri, manifestando vicinanza e sostegno al parroco, noto per il suo costante impegno civile e pastorale al fianco della popolazione.
Nei giorni scorsi, sul sagrato della chiesa del Rosario, don Guido è stato vittima di un’aggressione. Un gesto grave che ha scosso profondamente la comunità parrocchiale e tutta la cittadinanza. Durante le celebrazioni della Settimana Santa, don Guido aveva avuto il coraggio di denunciare, con parole chiare e ferme, le difficoltà e le ferite sociali che segnano quella piccola comunità. La sua voce si è levata contro l’indifferenza e il silenzio, richiamando tutti alla responsabilità, alla solidarietà e al rispetto della dignità di ogni persona".
Sarebbero stati alcuni fedeli, accortisi di quanto stava accadendo, ad evitare il peggio. Il motivo dell'aggressione? Il giovane sacerdote ha denunciato nelle sue omelie il dilagare del fenomeno dello spaccio che non risparmia i piccoli centri. Il vescovo Rega "a nome proprio e dei confratelli sacerdoti – riporta la nota – esprime piena solidarietà a don Guido e alla comunità parrocchiale. Manifestando vicinanza e sostegno in questo momento di prova".
Nel condannare fermamente ogni forma di violenza, richiama il valore irrinunciabile della pace e della concordia, ricordando che ogni gesto, ogni parola, ogni azione deve essere seminatrice di riconciliazione e di speranza. Il Vescovo invita a pregare anche per chi ha compiuto l’aggressione, riconoscendo in quel gesto un momento di profonda fragilità e bisogno di misericordia".
Dell’accaduto sono stati immediatamente informati i carabinieri, che hanno avviato le indagini per risalire all’identità dell’aggressore e chiarire la dinamica dei fatti. Nel frattempo, numerosi messaggi di solidarietà sono giunti a don Guido Quintieri da tutta l’area tirrenica cosentina: associazioni, semplici cittadini, fedeli della parrocchia e colleghi sacerdoti hanno voluto far sentire la propria vicinanza al parroco, manifestando affetto e sostegno incondizionato.
In molti, oltre a esprimere solidarietà personale e spirituale, hanno condannato con fermezza il gesto, definendolo vile e inaccettabile, soprattutto per il contesto in cui è avvenuto. Le parole di don Guido, forti e scomode, continuano a far discutere, ma la comunità sembra stringersi sempre di più attorno a lui, riconoscendo il valore del suo impegno contro l’illegalità.