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Aggredito e insultato in strada perché gay, 18enne: “Ho avuto paura, non mi sento al sicuro”

“Erano in cinque, urlavano verso di me, ho avuto paura” ha denunciato il 18enne di Bagno a Ripoli, nella città metropolitana di Firenze. Ora ha paura: “Non mi sento sicuro, non vorrei che dalle parole e dalle bottiglie si passasse a qualcos’altro”.
A cura di Antonio Palma
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Accerchiato, aggredito e insultato pesantemente da un branco di ragazzini in strada solo perché gay. È la brutta esperienza vissuta nei giorni scorsi da un diciottenne toscano a Bagno a Ripoli, nella città metropolitana di Firenze, entrato nel mirino di un gruppetto di giovanissimi, a lui sconosciuti, solo a causa del suo orientamento sessale. L’aggressione verbale ma anche fisica all’improvviso mentre stava semplicemente tornano a casa da una cena con amici.

Una aggressione tanto inattesa quanto violenta che ha lasciato il giovane sotto shock. Come ha confessato al Corriere fiorentino, da lunedì infatti non è più riuscito a uscire di casa da solo. “Non mi sento sicuro, non vorrei che dalle parole e dalle bottiglie si passasse a qualcos’altro” ha spiegato. Eppure non è la prima volta che viene preso di mirra per il suo orientamento sessuale. “Talvolta sento le loro risatine, però in questo caso riesco a passarci sopra, ma quando invece le offese sono pesanti come è accaduto l’altra sera, e per di più avvengono nel mio piccolo paese, allora mi butto giù” ha rivelato il ragazzo.

Questa volta si è andati ben oltre le risatine con lancio di bottiglie e urla contro di lui: “Erano in cinque, urlavano verso di me, ho avuto paura, ho continuato per la mia strada senza dire niente”. Al suo fianco, però, dopo l’iniziale denuncia della mamma su Faceobok, si sono schierati tutti, a partire dal Sindaco.

“Purtroppo il nostro Paese è ancora in attesa di una legge contro l’omofobia. Un ritardo che deve essere colmato al più presto. Perché i vuoti normativi sono come l’ignoranza, generano mostri. Ma voglio ribadire tutta la mia solidarietà e la vicinanza dell’amministrazione. La vera Bagno a Ripoli non è quella andata in scena. Episodi simili che fai bene a denunciare perché non possono restare impuniti, non rispecchiano il vero volto della nostra comunità sempre in prima linea per rivendicare i diritti di tutti i suoi cittadini e delle sue cittadine per contrastare ogni forma di discriminazione, a partire da un lavoro incessante nelle scuole” ha detto il primo cittadino annunciando anche un evento incontro contro l’omotransfobia.

Intervento apprezzato molto dal 18enne: “Non penso che quei ragazzi vogliano chiedermi scusa ma mi ha toccato profondamente sentire che le istituzioni e i media si siano interessati a quello che mi è successo”.

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