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Aggredita dall’ex a Oslo, i colleghi di Martina Voce: “Abbiamo sentito le grida, lei provava a difendersi”

Il racconto dei due colleghi che hanno difeso e soccorso Martina Voce, la 21enne fiorentina accoltellata a Oslo dall’ex fidanzato 24enne Mohit Verma Kumar. “Abbiamo sentito delle grida, non capivamo cosa stesse accadendo. – hanno ricordato – Siamo corsi a capire cosa fosse successo e lo abbiamo visto che stava accoltellando Martina. Era a terra e provava a difendersi”.
A cura di Eleonora Panseri
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Martina Voce
Martina Voce

"Abbiamo sentito delle grida ma non capivamo cosa stesse accadendo". Inizia così il racconto dei due colleghi che hanno difeso e soccorso Martina Voce, la 21enne fiorentina accoltellata a Oslo dall'ex fidanzato Mohit Verma Kumar, 24 anni, ingegnere informatico norvegese di origini indiane.

"Siamo corsi a capire cosa fosse successo e lo abbiamo visto che stava accoltellando Martina, che era sdraiata per terra e provava a difendersi", hanno ricordato al Corriere Fiorentino. I due giovani si chiamano Oliver e Vincenzo, uno norvegese, l'altro italiano come la 21enne.

Insieme agli altri dipendenti del negozio dove la ragazza è stata colpita con 30 coltellate hanno tentato di fermare l'aggressore. "Io mi sono buttato in mezzo e ho provato in tutti i modi a disarmare Kumar ma lui non smetteva", ha ricordato Olivier che si è ferito alle mani, mentre Vincenzo ha riportato una lussazione alla spalla.

Uno dei due giovani è riuscito a disarmare il 24enne e lo ha accoltellato, ferendolo gravemente. Ora l'aggressore è piantonato in ospedale. La polizia sta cercando di ricostruire quanto accaduto.

"Il detective incaricato dalle indagini – ha riferito l’avvocato Antonio Voce, zio di Martina – ci ha spiegato che dovrà sentire i testimoni e che Kumar non era sotto effetto di alcool o di droga: era lucido e voleva ammazzarla".

Martina Voce a Oslo, dove era arrivata circa due anni e mezzo fa, stava concludendo un master in informatica. Aveva frequentato il 24enne per circa 2 anni, poi aveva messo fine alla relazione "perché non era più innamorata e non voleva prenderlo in giro", ha ricordato il papà della ragazza, Carlo Voce, a Fanpage.it.

Lui aveva comunque continuato a cercarla, nel tentativo di un riavvicinamento. Di fronte alla sua insistenza, Martina aveva bloccato il suo numero ma non si era sentita di denunciarlo "perché – ha spiegato ancora il padre – non voleva rovinarlo".

Le condizioni della ragazza sembra stiano migliorando rapidamente. "I medici sono molto positivi – ha detto oggi il papà a Fanpage.it -, ogni giorno sta andando meglio. Oggi e domani (24 e 25 dicembre, ndr) la faranno riposare dalle operazioni per farle recuperare energie, e giovedì 26 dicembre la opereranno alla mano sinistra, quella più danneggiata".

Martina Voce con suo padre
Martina Voce con suo padre

Martina riesce ora a comunicare con i suoi cari e con i dottori: "Gli occhi li tiene sempre aperti – ha raccontato ancora il papà -, cerca anche di parlare ma con la tracheotomia è difficile, però mi ha sorriso e ha tentato di abbracciarmi, ora sto portando da lei la sua sorellina di 7 anni, che non vede l'ora di vederla e le ha preparato un nuovo disegno".

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