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Aggredita a 13 anni a calci e pugni dal branco perché straniera: identificati gli aggressori minorenni

Sono stati identificati 5 minori che hanno aggredito a calci e pugni una 13enne di origini straniere ad Avola. I 5 avrebbero agito per motivi legati all’odio razziale, ma le indagini sono ancora in corso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La polizia ha identificato i 5 ragazzi che avrebbero picchiato ad Avola, nel Siracusano, una 13enne di origini straniere. La ragazzina era stata circondata da un gruppo di coetanei e poi colpita con calci alla testa. Gli adolescenti avrebbero infierito anche quando la vittima era già per terra, salvo poi fuggire poco dopo l'intervento di una ragazza più grande che ha soccorso la ragazzina. L'aggressione è stata ripresa da alcuni minorenni che non sono intervenuti in soccorso della 13enne, limitandosi a filmare l'accaduto per metterlo online.

Proprio quei video diffusi sui social hanno permesso alle forze dell'ordine di risalire ai 5 ora indiziati per lesioni personali. Insieme ai filmati diffusi online, le autorità hanno visionato anche le riprese di alcune telecamere di videosorveglianza della zona che hanno efficacemente inquadrato non solo gli aggressori, ma anche coloro che si sono limitati a immortalare quanto stava accadendo senza fare nulla per fermare le botte.

Il pestaggio è stato interrotto da una passante che ha soccorso la 13enne, allertato i soccorsi per sincerarsi del suo stato di salute e le autorità competenti che hanno poi aperto tutte le indagini necessarie sul caso. Il movente dell'aggressione è ancora al vaglio degli inquirenti, anche se si protende per la violenza a sfondo di discriminazione razziale. Gli agenti stanno valutando anche la posizione di altri minori coinvolti nell'episodio oltre ai 5 già identificati. Per i ragazzi di età maggiore ai 14 anni i reati ipotizzati sono lesioni personali con l'aggravante razziale.

Non è escluso però che possano esservi ripercussioni legali di un certo tipo anche per i coinvolti con meno di 14 anni: il giudice competente potrebbe infatti realizzare su di loro un giudizio di pericolosità sociale, dando così il via alle iniziative legali del caso.

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