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Agenzia italiana del Farmaco ritira da mercato medicina per acidità di stomaco: contiene cancerogeni

L’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti del farmaco Zantac 150 mg 20 compresse perché contenente N-nitrosodimetilammina (NDMA), una sostanza considerata probabilmente cancerogena. Il farmaco è utilizzato in Italia per curare il reflusso gastroesofageo.
A cura di Francesco Di Blasi
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Ci scusiamo con i lettori: in una prima versione dell'articolo era stata scritta un'inesattezza in merito alla renitidina. La sostanza in questione non è cancerogena, ad essere classificata come "probabilmente cancerogena" è invece un'impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) che è stata riscontrata in alcuni lotti di medicinali a base di ranitidina.

L'Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti del farmaco Zantac 150 mg 20 compresse perché contenente N-nitrosodimetilammina (NDMA), una sostanza considerata probabilmente cancerogena. Il farmaco è utilizzato in Italia per curare il reflusso gastroesofageo. Al momento il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, dopo la denuncia dell'Aifa, sta verificando che la ditta stia ritirando il prodotto dalle farmacie interessate. "La NDMA – spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” – è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l'uomo dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base di studi condotti su animali. È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse".

Renitidina, non si tratta di un'emergenza

Nell'ultimo periodo medici e ricercatori hanno cercato di allontanare la psicosi collettiva in merito alla renitidina. La sostanza non è considerata cancerogena, ma ad esserlo sarebbe un'impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) che è stata trovata nel principio attivo ranitidina di alcuni lotti prodotti da una ditta indiana. La presenza di questa sostanza all'interno dei farmaci presi in questione è molto bassa e nonostante la sostanza sia classificata come "probabilmente cancerogena" dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), la percentuale presente nei farmaci sarebbe meno cancerogena – spiegano gli esperti – di una bistecca bruciata.

Quali sono i farmaci proibiti

I dati ufficiali in materia sono diffusi dall'Aifa nella lista ufficiale dei medicinali proibiti sul suo sito. L'Agenzia consiglia i cittadini di consultare solo le liste autentiche da essa pubblicate per evitare il rischio di incorrere in liste false. Proprio nell'ultimo periodo, visto le preoccupazioni di diversi cittadini, in rete hanno iniziato a girare liste di farmaci definiti "proibiti" che non hanno nulla a che fare con il problema. Sul sito si possono trovare gli elenchi dei lotti dei farmaci interessati, sia quelli per il quale è stato disposto il ritiro, sia quelli interessati dal divieto di utilizzo a scopi precauzionali.

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