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Agente presenta certificato di esonero dal vaccino Covid ma è dubbio e scatta l’indagine: 36 indagati

I fatti al centro delle indagini della procura di Ravenna sono avvenuti tra il 2021 e il 2022. In tutto sono indagate 36 persone: sette medici e 29 pazienti. L’ipotesi di reato è di falso in concorso.
A cura di Antonio Palma
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Attestavano allergie ai farmaci che in realtà sarebbero state inesistenti o addirittura indicavano mutazioni genetiche che creavano situazioni di rischio. Con queste motivazioni alcune decine di persone in Emilia Romagna avrebbero evitato il vaccino anti covid con la collaborazione di medici compiacenti. È quanto sostiene una inchiesta della procura di Ravenna che in questi giorni ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini  a 36 persone, tra medici e pazienti, per l'ipotesi di reato di falso in concorso.

I fatti al centro delle indagini, coordinate dal Pm Angela Scorza, sono avvenuti tra il 2021 e il  2022. Al centro di tutto ci sarebbe un medico 66enne ravennate con note posizioni ‘no vax' a cui si sarebbero rivolti diversi anti vaccinisti per evitare l'iniezione contro il Covid-19 e che a sua volta avrebbe coinvolto, a vario titolo, altri medici suoi colleghi. In tutto sono indagati sette medici e 29 pazienti. Come ricostruisce l’edizione odierna del quotidiano il Resto del Carlino, tre dei medici indagati risiedono in provincia di Ravenna, gli altri sono di Grosseto, Napoli, Verona e Rieti. I pazienti invece sono perlopiù ravennati e in pochi casi provenienti da altre province o regioni.

L’inchiesta era scattata alla fine del 2021 a seguito di uno dei certificati di esenzione rilasciato a un paziente e che sembrava dubbio. A presentarlo un agente della polizia locale di Ravenna che in questo modo aveva chiesto di poter essere esentato dall'obbligo vaccinale. Al comando però l'esenzione era sembrata dubbia anche se regolarmente firmata da un medico in servizio. L'informativa inviata dal comandante del Corpo alla Procura aveva fatto scattare l'indagine, arrivata ora a conclusione, con il coinvolgimento di dottori altri pazienti.

In questi anni i carabinieri hanno acquisito le cartelle cliniche e i documenti dei diversi pazienti esentati dal vaccino anti covid per verificare la veridicità delle patologie indicate nelle esenzioni. Si è scoperto così che ben 27 di loro avevano presentato i risultati delle analisi effettuate nello stesso laboratorio con sede a Forlì. Per portare avanti le accuse, il pm ha dovuto affidare a un ematologo una consulenza medico legale per ognuno di loro. Tra le varie esenzioni nel mirino della procura ravennate anche quella dello stesso medico 66enne che avrebbe avuto il certificato attraverso due colleghi ora indagati.

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