Agente ferita, la famiglia fa appello a Salvini: “Invochiamo l’aiuto dello Stato, venga al capezzale di Sissy”
La famiglia di Sissy Trovato Mazza, l'agente penitenziaria calabrese immobilizzata in un letto per un colpo di pistola, ha scritto una lettera al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, invocando giustizia e assistenza per la 28enne. Sissy, in servizio dal 2011 presso il carcere femminile della Giudecca di Venezia, è rimasta grevemente ferita all'Ospedale civile di Venezia, dove era andata a controllare una detenuta ricoverata. Le dinamiche di quel ferimento restano tutt'oggi non chiare.
Sissy è rimasta gravemente ferita da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava in servizio esterno presso l’ospedale civile di Venezia, il 1° novembre 2016. Le indagini non hanno appurato da chi e perché sia partito quel colpo, semplicemente perché sin dal primo istante la Procura di Venezia ha trattato il caso come un tentativo di suicidio – nonostante le eclatanti e svariate incongruenze segnalate dalla famiglia e dai media – quindi omettendo alcuni fondamentali accertamenti e misure, quali ad esempio isolare la scena del crimine, ovvero il vano dell’ascensore (che è stato subito dopo ripulito come se all’interno fosse accaduto un qualunque incidente di poco conto); periziare la ferita di Sissy, nel frattempo finita in coma. Senza, insomma fotografare quel quadro che avrebbe consentito di ricostruire i fatti e le responsabilità e che, scandagliato a distanza di mesi su pressione della difesa è risultato molto più torbido e sfocato.
Ci chiediamo, inoltre, perché Sissy sia stata sospesa dal servizio con conseguente sospensione dello stipendio – quindi trattata come inadempiente – pur essendo immobilizzata in un letto d’ospedale ed essendo, peraltro, rimasta ferita in servizio. Ci chiediamo ancora perché l’Amministrazione penitenziaria non si è mai fatta avanti per sostenere, almeno moralmente, la famiglia Trovato Mazza. Rispetto a questi e altri dolorosi interrogativi invochiamo il Suo intervento perché l’agente trovato Mazza possa ricevere giustizia e assistenza come merita. Se così fosse stato dall’inizio oggi non ci troveremmo a doverci opporre all’ennesima richiesta di archiviazione e potremmo dedicarci alla sua delicatissima salute con tutte le energie. Potremmo dormire la notte, sapendo chi e perché ha ridotto così la nostra Sissy.
Siamo certi che Lei non permetterà che la vicenda di una poliziotta del valore di Sissy resti ignorata dal nostro sistema giudiziario e dalle nostre istituzioni, ancorché non possiamo dire lo stesso dei privati cittadini, per cui Sissy è diventata un’eroina che combatte contro la morte, una sorella, una figlia, tale è l’interessamento dell’opinione pubblica al suo caso e alla sua salute. Un interesse che è sempre stato altrettanto vivo da parte della stampa, che non ha mai mancato di documentare il suo stato passo dopo passo, spesso svolgendo accertamenti e indagini autonome che hanno sollevato dubbi gravissimi.
Confidiamo in Lei, Ministro e contiamo di poter stringerLe la mano quanto prima al capezzale di Sissy.
Salvatore Trovato Mazza e Caterina Martino,
Loredana Viola, Giuseppina Pinto e Patrizia Trovato Mazza, rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliere del comitato civico ‘Sissy la Calabria è con te’