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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Afghanistan, vende la figlia per 500 dollari. Save the Children: “Bimbi barattati per legna e acqua”

Con il peggioramento della crisi umanitaria in Afghanistan dovuto al congelamento dei fondi provenienti dall’estero, molte famiglie vendono i propri bambini per pochi dollari. “Alcuni, soprattutto in centri piccoli e distanti da Kabul, – spiega Chris Nyamandi, direttore Regionale della Ong – barattano i piccoli per acqua e legna”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Venuta al mondo da pochi mesi, è stata venduta a uno sconosciuto di Herat per 500 dollari. La vita di una neonata vale molto meno di uno smartphone: accade in Afghanistan, dove le persone cercano di sopravvivere come possono da quando i talebani hanno conquistato il potere il 15 agosto scorso. Il congelamento dei fondi occidentali per il Paese hanno causato una crisi senza precedenti nel Paese: gli ospedali non hanno più medicine, risorse e denaro per pagare i medici che lavorano nelle strutture pubbliche e private. Nei centri più piccoli distanti da Kabul, le famiglie più povere sono ormai costrette a vendere i figli per pochi dollari. "Ho dovuto farlo – racconta la mamma alla BBC – per garantire la sopravvivenza agli altri figli. Come faccio a non essere triste e preoccupata per lei? Si tratta della mia bambina, è chiaro che non sono serena. Non avrei voluto che succedesse". Appena imparerà a camminare, la bimba sarà portata via dall'uomo che l'ha acquistata per 500 dollari. "Ci hanno detto che andrà in sposa al figlio della persona che l'ha comprata – spiega il padre -. Non ne siamo sicuri, nessuno di noi sa quale sarà il suo destino. Non so come si sentirà a riguardo, ma ho dovuto farlo".

Il padre della piccola vendeva spazzatura a Herat, ma con l'arrivo dei talebani neppure questo misero commercio frutta più denaro. L'unico modo per sopravvivere sembra essere quello di vendere gli esseri umani. "Abbiamo fatto molta fatica a ripristinare le nostre attività in Afghanistan – spiega a Fanpage.it Save The Children -. Da poco siamo riusciti a ripristinare i contatti essenziali con Kabul, ma la situazione resta molto più difficile nei centri più piccoli e in luoghi come Herat". Chris Nyamandi, Direttore Regionale della Ong nel Paese spiega che la situazione è critica da ogni punto di vista. Principalmente preoccupano i livelli di malnutrizione nei bimbi che mangiano "solo briciole di pane". "Quando arriverà l'inverno le cose peggioreranno ancora, per i bimbi e per le famiglie. Faremo tutto il possibile per fornire loro i servizi salvavita di cui hanno bisogno ma per permetterci di raggiungere questi bambini abbiamo bisogno che i governi aumentino gli aiuti al Paese".

Secondo quanto confermato da Save The Children, la mancanza di denaro liquido ha fatto sprofondare il Paese in una crisi sempre peggiore con migliaia di famiglie che non hanno accesso ai beni primari. I genitori che lavorano non ricevono più lo stipendio. Anche coloro che avevano impieghi "sicuri" basati su qualifiche professionali importanti oggi non riescono a sopravvivere. Questo è il caso di insegnanti, medici e infermieri. "Si tratta di una situazione – spiega ancora Nyamandi – che costringe le famiglie a vendere i propri piccoli a persone senza scrupoli. In genere si vendono le bambine con la promessa di darle in sposa ai figli quando saranno più grandi. Nessuno però può sapere quale sia il futuro di queste minori comprati per pochi dollari. Molte diventano purtroppo schiave sessuali. Il gesto estremo di questi genitori disperati porta a gravissime sofferenze per loro e per i bimbi che vengono venduti in tenera età".

Chi li compra li strappa ai genitori appena imparano a camminare procurando loro traumi insanabili. "Si assiste a scene di incredibile violenza con genitori disperati e bimbi in lacrime che sono ancora troppo piccoli per capire cosa stia succedendo. Nonostante il dolore, le persone che vendono i propri figli sono tante. Alcuni provano a farlo per strada, avvicinandosi a sconosciuti, spesso della stampa estera, per offrire i loro bambini in cambio di pochi soldi. Si tratta di un gesto estremo fatto per garantire la sopravvivenza degli altri figli, in genere. Qui le famiglie hanno tanti bambini e adesso, con il peggioramento della crisi umanitaria, sono tante le bocche da sfamare. Non sempre ovviamente si vende per denaro o per acquistare cibo, alcune volte i bambini sono addirittura oggetto di baratto. Vengono scambiati per un po' di legna o acqua potabile in una condizione che priva dell'umanità i civili. Questo avviene soprattutto nei piccoli centri, ma abbandonari per raggiungere Kabul è praticamente impossibile, perché tutte le comunicazioni con la capitale sono quasi del tutto interrotte e non è semplice uscire con i talebani in strada. Chi cerca di riscattasi in altro modo ben presto si trova a pensare di non avere scelta".

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