Afghanistan nell’incubo, rastrellamenti casa per casa contro i resistenti: “Rapiscono i bambini”
AFGHANISTAN – Rastrellamenti casa per casa, porta a porta, a caccia dei "resistenti", di chi, cioè, sta organizzando una resistenza armata contro il neo costituitosi regime talebano. Secondo due funzionari, uno Khair Mohammad Khairkhwa, ex capo dell'intelligence nella provincia di Balkh, e Abdul Ahmad Dadgar, altro leader della rivolta, hanno affermato che uomini del regime dei talebani hanno attaccato le case dei combattenti, cercando gli "infedeli", e portando via i bambini prima di dare alle fiamme le abitazioni.
Questi episodi, non facili da verificare, si sarebbero verificati, tra valli e montagne, a circa 120 km a nord di Kabul, vicino alla regione del Panshir, che è l'unica che ancora non è caduta sotto nelle mani dei taliban.
Ed è proprio dal nord del paese che arrivano i venti più forti della resistenza anti Emirato Islamico. Le milizie si stanno raggruppando sotto la bandiera di "Rivolta del popolo". Ed è proprio contro di loro che si sta scagliando la furia degli uomini con la barba. L'intento è quello di stroncare sul nascere eventuali sacche di resistenza, prima che possano crescere di forza e trascinare il paese in una guerra civile, simile a quella che si è scatenata in Siria.
Ma la resistenza afghana continua nella sua azione militare e sono arrivati a prendere il controllo di diversi distretti rurali nella provincia di Baghlan, annidata nella catena montuosa di Hindu Kush vicino al Panshir, unica regione del Paese ancora non finito sotto il controllo del regime.
I talebani sono determinati a prendere e tenere il controllo assoluto su tutto l'Afghanistan, costi quel che costi. Così stanno inviando in quella zona molti combattenti, documentando il tutto con video che poi diffondono sul web.