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Affittopoli a Milano: aperto un fascicolo a carico di ignoti

Il Procuratore aggiunto di Milano Robledo e il pm Romanelli hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti per la gestione del patrimonio immobiliare di 4 enti pubblici milanesi. Le accuse sono abuso d’ufficio e truffa aggravata.
A cura di Alfonso Biondi
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Pio Albergo Trivulzio

Affittopoli a Milano, o se preferite 412 euro per 200 metri quadrati in Piazza Duomo. Uno scandalo? Stavolta pare proprio di sì. Il Procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e il pubblico ministero Maurizio Romanelli, infatti, hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti. Le accuse sono quelle di abuso d'ufficio e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Le indagini riguardano la gestione del patrimonio immobiliare da parte del Pio Albergo Trivulzio, dal Policlinico, dall'istituto Golgi-Radaelli e dall'Aler (azienda che si occupa di edilizia popolare): i 4 enti pubblici, infatti, avrebbero affittato o venduto case e appartamenti a prezzi irrisori o, in ogni caso, decisamente fuori mercato.

Nei prossimi giorni, quindi, la Guardia di Finanza analizzerà nei dettagli i contratti d'affitto concessi dagli enti pubblici a personalità di spicco del mondo della politica, dello sport e dello spettacolo (la lista degli affittuari fortunati  va da Braida alla Fracci). Oltre alla Procura di Milano, anche la Corte dei Conti ha aperto un'indagine sulla vicenda al fine di individuare un possibile danno erariale.

Lo scandalo milanese è stato prontamente commentato dal leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che ha dichiarato: "Non vorrei sia tornato tutto come prima anche nella spartizione e lottizzazione degli appalti". Per Di Pietro lo scandalo, che non riguarda solo gli enti pubblici milanesi ma tutto il Paese, è figlio di un diffuso malcostume:

Denuncio pubblicamente il fatto che regole che potevano essere emanate per impedire tutto ciò non sono state emanate. Ad esempio la non candidabilità dei condannati, la non assunzione di incarico di persone sotto processo, la risoluzione dei conflitti di interesse tra nominati e chi li nomina e quindi l'eliminazione della politica dalla pubblica amministrazione. Quel che più ci interessa è avere la più grossa trasparenza in tutti gli enti pubblici non solo per affitti e compravendite ma anche per la gestione degli appalti.

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