Affittopoli a Milano: ai politici case di lusso a prezzi stracciati
Quanto costa affittare un appartamento in pieno centro a Milano? Poco, molto poco. A quanto ammonta l'affitto di un appartamento in piazza Duomo di 205 metri quadrati? 412 euro al mese. E di uno in via Foscolo, dietro alla galleria Vittoria Emanuele? 342 euro al mese. Un altro in via Bagutta? 277 euro al mese. Prezzi stracciati ma che, come al solito, erano riservati solo ad inquilini illustri, che nonostante stipendi a quattro cifre, forse riuscivano con difficoltà ad arrivare a fine mese. Al centro della bufera è, dopo Tangentopoli, nuovamente il Pat, ovvero il Pio Albergo Trivulzio, che offriva a pochi privilegiati case di lusso a prezzi bassi, tanto che già si parla del caso come di "Affittopoli". Il Pio Albergo Trivulzio, che ha accumulato nel corso degli anni un vasto patrimonio immobiliare grazie ai lasciti ed alle donazioni a favore dei bisognosi, ed ai "bisognosi" ha pensato affittando a prezzi ridicoli ad onorevoli, segretari di partito, parenti di politici, uomini vicini alle istituzioni, insomma proprio quelle categorie di persone che sogliamo chiamare "bisognose", non solo appartamenti, ma anche locali commerciali, parcheggi ed altro ancora.
I loro nomi stanno emergendo a furia di indiscrezioni giornalistiche ed oggi, finalmente, la commisione case e demanio del Comune guidata da Barbara Ciabò (Fli) ha promesso di svelare la lista degli inquilini "bisognosi", 1.064 nominativi. Basta leggere le delibere del consiglio di amministrazione del Pat per capire in che modo siano stati gestiti gli immobili: i bisognosi venivano assegnati con un bando pubblico a chi tra i candidati dimostrava il redditto più alto. Più sei ricco, più sei bisognoso, questa pare dovesse essere la filosofia al contratrio del Pat. Un bel controsenso insomma per un ente nato con finialità benefiche e cura dei poveri. Il comitato che decideva sugli affitti è composto da appena due persone: il direttore generale Fabio Nitti (pdl) ed il direttore del dipartimento tecninco Alessandro Lombardo.
Si occupano della supervisione invece, il presidente del Pio Albergo Trivulzio, il chirurgo Emilio Trabucchi (Pdl). Che, insieme agli altri sei membri del consiglio di amministrazione (4 nominati dal Comune e 3 dalla Regione) ha cercato di opporsi in tutti i modi alla richiesta di presentare la lista con i nomi appellandosi anche al garante della Privacy. Ieri però finalmente la lista è stata consegnata al presidente del Consiglio comunale di Milano, Manfredi Palmeri (Fli), che ha dichiarato "Consegnerò l'elenco degli inquilini con i dati degli immobili del Pio Albergo Trivulzio alle 16 alla commissione Casa e Demanio" aggiungendo "Lo faccio a garanzia della trasparenza, per correttezza procedurale e per rispetto nei confronti del Consiglio comunale".
Sempre ieri, al Pat era stato convocato un consiglio di amministrazione che aveva deciso: "Invieremo alla Commissione regionale di Controllo la lista, completa di nominativi, delle nostre unità abitative e commerciali. Ad oggi ci risulta essere l'unico soggetto legittimato a verificare la corretta amministrazione delle Aziende di servizi alla persona. È nostra intenzione, comunque, richiedere il parere a un illustre esperto amministrativista, al fine di individuare quali altri soggetti hanno diritto di controllo". Ma la Regione ha risposto immediatamente che gli elenchi sono "irricevibili". "Le verifiche sulla conoscenza degli inquilini non sono di nostra competenza". Di sicuro comunque l'elenco di nomi non resterà nascosta lungo, considerato anche che il Pd ha minacciato di rivolgersi alla Procura.
Rispetto a Tangentopoli "Sono cambiati i gruppi di potere. Ma è una differenza di sigle, di nomi. Niente di più". Lo afferma Basilio Rizzo, membro del Consiglio comunale di Milano, in un'intervista al Corriere della Sera. "Se dai qualche appartamento a qualcuno della parte avversa hai colto due obiettivi – afferma – il primo è di dimostrare
che non sei troppo fazioso, il secondo è che potrai contare sempre su qualche occhio di riguardo". Il consigliere sottolinea che il Pio Albergo Trivulzio "da moltissimo tempo è ostaggio delle clientele. Perfino nelle assunzioni, dove un sindacato, nel corso dei decenni, è stato favorito più degli altri".
Secondo le ultime indiscrezioni, il Pat avrebbe affittato al nipote di Francesco Cossiga, al cofondatore del Pdl Luciano Buonocore, a Giuseppe Rossetto, ex parlamentare Fi, Domenico Lo Jucco, ex tesoriere di Forza Italia, Guido Manca, presidente di Metroweb. La notizia dei "politici bisognosi" del Pio Albergo Trivulzio scuote l'ambiente politico milanese alla vigilia delle elezioni amministrative 2011, che come ha annunciato il ministro degli Interni Roberto Maroni, si terranno domenica 15 e lunedì 16 maggi.