“Adotta un cardinale”: come partecipare all’iniziativa delle suore Clarisse per il Conclave

"Scegli il Cardinale elettore che vuoi adottare nella preghiera". È il messaggio scritto dalle suore Clarisse di Rimini che, in attesa dell'apertura del Conclave del prossimo 7 maggio, hanno deciso di rilanciare l'iniziativa "Adotta un cardinale", già proposta con successo nel 2013.
Nella chiesa di San Bernardino e sul sito web del convento è stato allestito un tabellone con l'elenco completo dei cardinali elettori, corredato dalle relative biografie. I fedeli sono invitati a scegliere un cardinale e a pregare per lui affinché, ispirato dallo Spirito Santo, contribuisca alla scelta del nuovo Pontefice.
"Invitiamo a indicare possibilmente un Cardinale che non sia stato già scelto, cosicché tutti possano avere un’adozione di preghiera. Abbiamo preparato uno schema di preghiera, ma per accompagnare il ‘tuo' cardinale puoi pregare come preferisci", aggiungono.
"L'obiettivo non è indicare chi vorremmo come Papa – ha spiegato suor Nella Letizia Castrucci, la badessa del convento – ma accompagnare con la preghiera questo momento importante per la Chiesa".
Tuttavia, la religiosa ammette che alcuni fedeli, nella scelta del cardinale da ‘adottare', potrebbero aver seguito anche simpatie personali. Secondo quanto riferiscono le clarisse, uno dei nomi più scelti è quello del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, indicato tra i papabili e molto amato in Emilia-Romagna (Zuppi è arcivescovo di Bologna).
La partecipazione all'iniziativa, partita nella giornata di ieri, lunedì 28 aprile, è già alta. Alcuni fedeli hanno già iniziato a lasciare pensieri e messaggi personali in chiesa e online.
"Pregherò per il Cardinale Pizzaballa, uomo del dialogo in Terra Santa, francescano e fatto Cardinale dal nostro caro Papa Francesco", scrive un utente; "La mia preghiera sarà per il più anziano, il Cardinale Parolin, che ha sulle spalle grandi responsabilità", ha commentato un altro.
L'iniziativa promossa dalle Clarisse "è un modo per dare un volto concreto alla preghiera – aggiunge ancora suor Nella – e vivere in comunione questo tempo di attesa".