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Adescavano presunti pedofili e li sequestravano: in arresto i “giustizieri” ispirati a un reality Tv

Un gruppo di 3 ragazzi in provincia di Treviso sequestrava e picchiava presunti pedofili adescati online. Stando a quanto reso noto, i 3 (di cui solo uno minorenne) si fingevano ragazzini e fissavano appuntamenti con uomini più grandi per poi rapirli e rinchiuderli in una casa in costruzione in zona.
A cura di Gabriella Mazzeo
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immagine di repertorio
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Adescato in rete dalla sua abitazione in provincia di Treviso, poi sequestrato e picchiato in una casa abbandonata. A denunciare l'accaduto, un uomo di 50 anni che sarebbe stato ingannato e poi rapito da tre ragazzi che avevano deciso di dare vita a una "squadra di cacciatori di pedofili". L'operaio ingannato online, infatti, sarebbe stato agganciato dai tre giovani (di cui uno ancora minorenne) mentre tentava di adescare alcuni ragazzini per dei rapporti sessuali.

I tre si sono finti minorenni e hanno risposto per alcuni giorni ai messaggi del 50enne per poi lanciare l'esca e organizzare un incontro finito con un sequestro di persona e un pestaggio. L'ispirazione era stata fornita ai tre da un reality in cui un gruppo di giovani americani adescavano pedofili online per poi fissare un incontro in luogo pubblico e metterli alla berlina davanti alle telecamere, sottoponendoli a un imbarazzante interrogatorio.

La serie made in Usa si chiama "dateline to catch a predator" ed è stato per anni un cult di Nbc. Il reality è stato interrotto nel 2008, quando un giudice si è tolto la vita dopo essere stato scoperto a scambiare conversazioni intime con un 13enne impersonato in realtà da un poliziotto del programma. Il magistrato si era tolto la vita proprio mentre le forze dell'ordine e la troupe televisiva stavano entrando in casa sua.  La serie (ancora visibile su youtube) è stata l'ispirazione del nuovo gruppo di "giustizieri" che tra loro si facevano chiamare "vendicatori".

Per due di loro si sono chiuse le indagini per le quali la pm ha chiesto il rinvio a giudizio per sequestro di persona, rapina aggravata, indebito utilizzo di carte di credito e porto di oggetti atti a offendere, mentre l'unico minore del gruppo sarà perseguito dalla Procura preposta per i minorenni.

A scoprirli, i carabinieri che stavano effettuando alcuni controlli in una casa in costruzione usata dalla banda per i pestaggi. Alla fine dello scorso anno, alcuni residenti avevano segnalato alle forze dell'ordine via vai sospetti e strani rumori. I vicini avevano definito i giri di quei tre ragazzi di Vedelago "poco trasparenti" e così, i militari di Castelfranco si erano recati sul posto pensando a spaccio e consumo di droga.

Il 18 febbraio, però, i militari si sono imbattuti in una scena degna di Arancia Meccanica. L'impiegato 50enne che per primo ha raccontato la vicenda, è stato trovato legato e ferito in seguito al pestaggio subito dopo essersi recato sul posto per l'incontro con quello che credeva essere un adolescente. Tratto in salvo, il 50enne aveva poi spiegato ai militari cosa gli era successo, senza omettere neppure di trovarsi lì per aver cercato di avere rapporti con un minore.

Non era la prima volta che quella casa abbandonata aveva assistito a cose del genere: nello stesso periodo, altre due persone avevano presentato denuncia raccontando di essere state sottoposte allo stesso trattamento all'interno dell'abitazione. Nella loro testa, i tre giovani erano convinti di essere i "vendicatori" che avrebbero dovuto punire i predatori sessuali. Un vero e proprio delirio che secondo i magistrati li avrebbe portati di volta in volta a credersi invincibili

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