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Addio alla dichiarazione dei redditi: “Entro cinque anni verrà abolito il 730”

Entro cinque anni i contribuenti italiani potranno dire addio al 730: il direttore dell’Agenzia dell’Entrate Ernesto Ruffini ha annunciato che presto potrà essere abolito il modello per la dichiarazione dei redditi.
A cura di Stefano Rizzuti
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I contribuenti italiani presto potranno dire addio al modello per la dichiarazione dei redditi: entro cinque anni, infatti, il 730 potrebbe essere abolito e sarà il Fisco a presentare al cittadino i dati già elaborati, all’utente spetterà solo il compito di controllarli. La novità che presto riguarderà gli italiani è stata annunciata negli scorsi giorni dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini, in un’intervista rilasciata a Repubblica.

Oggi c’è la dichiarazione precompilata ma mi piace pensare che sia soltanto un passaggio intermedio fra come eravamo e come saremo. Il Fisco deve ascoltare, confrontarsi”, afferma Ruffini spiegando come si potrà arrivare all’abolizione del modello per la dichiarazione dei redditi così come lo conosciamo oggi. L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è quello di “accumulare sempre più dati, evitando di chiedere quelli che già abbiamo. Deve venir meno il concetto stesso di dichiarazione dei redditi. Nel momento in cui il Fisco possiede tutti i dati, ti presenta l’elaborazione di quegli stessi dati e tu da controllato diventi controllore del fisco. Ti fornisco un servizio e hai il diritto di vedere se ho lavorato bene”.

L’addio al 730 entro cinque anni viene definito da Ruffini come un “orizzonte possibile”, potrebbe bastare un lustro “per l’entrata a regime”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate si sofferma anche su altri aspetti riguardanti le tasse pagate dagli italiani. Il nostro paese “ha un numero di imposte superiore alla media europea”, ammette portando come esempio il numero di leggi fiscali in Italia (388) e quelle in altri paesi come Svizzera (25) o Germania (35).

Altro obiettivo prefissato da Ruffini, anche grazie alle innovazioni a cui l’Agenzia sta lavorando, è quello di “diminuire drasticamente il tempo” necessario per pagare le imposte. Infine, altri due punti sono all’attenzione del direttore dell’Agenzia dell’Entrate: la rottamazione delle cartelle e il tema degli evasori. Per quanto riguarda la prima, Ruffini crede che “dare ai cittadini la possibilità di mettersi in regola senza un salasso di sanzioni e interessi non sia sbagliato”. Sugli evasori, invece, attacca: “Non è verosimile che appena l’1% dichiari più di 200mila euro”. E lancia, quindi, l’idea di una “campagna pubblicitaria contro l’evasione”.

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