Addio ai libretti al portatore: come recuperare i propri risparmi senza pagare multe
I possessori dei libretti al portatore hanno poco più di un mese prima che scadano. Il termine è quello del 31 dicembre. Entro quella data dovranno andare in banca o alle Poste e decidere se trasferire l’importo messo da parte su un conto corrente, convertirlo in libretti nominativi o incassarlo in contanti. Nel caso in cui questo termine non venga rispettato non si perderanno i soldi a disposizione sul libretto, ma si potranno riscuotere anche in futuro pagando però una sanzione che va dai 250 ai 500 euro. In ogni caso, non ci sono rischi di estinzione dei fondi.
Dopo la scadenza del 31 dicembre, quindi, sia le banche che le Poste avranno ancora l’obbligo di versare la cifra a chi si presenta agli sportelli con un libretto al portatore. In questo caso, però, scatterà una segnalazione al ministero dell’Economia e una multa dai 250 ai 500 euro.
Come funziona l’estinzione dei libretti al portatore
La norma che prevede l’estinzione dei libretti al portatore è stata introdotta nel 2007 e aggiornata lo scorso anno. Già dal 4 luglio del 2018 le banche e le Poste sono obbligate a emettere solamente libretti di deposito nominativi. E sempre dal 4 luglio i libretti bancari o postali al portatore non sono più trasferibili da un soggetto a un altro. Il ministero dell’Economia spiega che l’obbligo ha l’obiettivo di contrastare il riciclaggio, “in linea con quanto indicato dagli organismi internazionali che si occupano di formulare regole e indirizzi per tutelare l’economia dai rischi di infiltrazioni criminali nel sistema finanziario e che già da tempo suggerivano di limitare progressivamente l’utilizzo di strumenti finanziari e titoli al portatore”.
L’estinzione del libretto al portatore deve essere fatta negli sportelli bancari e postali e si può: chiedere la conversione del libretto in un libretto di risparmio nominativo; trasferire l’importo su un conto corrente o altri strumenti simili; chiedere la liquidazione in contanti.
Quanti soldi ci sono nei libretti al portatore
Come spiega la Repubblica, i libretti al portatore non contengono somme elevate di risparmio, come nel caso dei conti dormienti, quelli non movimentati per dieci anni il cui importo, alla scadenza, andrà nelle casse pubbliche e che porta ogni anno circa 100 milioni di euro. In questo caso parliamo di cifre inferiori. Le banche non forniscono i dati, ma la maggior parte dei libretti al portatore si trova alle Poste. Secondo i dati di Cassa depositi e prestiti, che gestisce i fondi della raccolta postale, l’importo dei libretti al portatore nel 2017 è di 33 milioni di euro, in calo di 7 milioni rispetto a 2016. Il che potrebbe voler dire che una parte delle somme tenute in questi libretti è stata già riscossa.