Addio a Matilda: morta a 13 anni per un tumore al cervello. La mamma: “Ci ha insegnato la vita”
“Non posso essere che fiera di aver avuto una figlia come te, che ha affrontato la sua malattia come meglio non si poteva fare. Ci hai insegnato cosa vuole dire vivere e quando essa sia preziosa, e noi vivremo ora la nostra vita in tuo onore, perché la vita va vissuta sempre, in ogni sua sfumatura, perché la vita è bella. Ora Matilda vola con tutti i palloncini che hai sempre sognato". Così su Facebook la mamma della piccola Matilda Salutt, di Bolzano. Un triste annuncio perché Matilda, una ragazzina di 13 anni che aveva affrontato una diagnosi terribile non mai perdendo la sua voglia di vivere ogni istante, non c'è più. Matilda era animata da una grande passione per i viaggi, con il desiderio di vedere tutto il mondo. Proprio con l'obiettivo di farle realizzare questo sogno, e per sostenerla nella sua lotta contro la malattia, era nata la pagina Facebook "I viaggi di Matilda” e una raccolta fondi.
"Matilda è un vulcano di 13 anni. Ha la vivacità delle ragazzine della sua età; è forza creativa, ama l’arte (è una fan di Van Gogh), ama recitare, trasformarsi cambiando d’abito, e allo stesso tempo ha una grande determinazione. Ha la testa dura e una grande forza di volontà. E dobbiamo proprio ringraziare questa sua grande forza, che le ha permesso di affrontare il mostro.
Così lo chiamiamo noi, i suoi amici, inermi di fronte al glioma diffuso intrinseco del ponte (DIPG), che si è messo come un bastone tra le ruote della sua vita" si leggeva sulla pagina.
Tutto era cominciato alla fine di settembre dell’anno scorso quando ha iniziato a non stare bene. All’inizio si pensava fosse qualcosa legato allo sviluppo. Anche le visite in ospedale avevano confermato che la bimba non avesse nulla di particolare. I disturbi però persistevano, fino a quando il ‘mostro' non si è rivelato per quello che è: una terribile malattia.
Per la piccola era stata un fondo, che ha come beneficiario sua mamma Carmen, con lo scopo di contribuire ad eventuali cure sperimentali, con relativi viaggi all’estero e assicurazioni. I progetti della ragazza, nonostante la malattia, non erano cambiati. Poi il triste epilogo. Ad ogni modo i fondi non utilizzati verranno interamente devoluti alla Associazione per i bambini con tumore “Peter Pan” di Bolzano.