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Addio a Luciano Gallino, sociologo ed esperto del mercato del lavoro

Addio a Luciano Gallino, insigne sociologo, padre di questa disciplina in Italia, da sempre fine analista dei rapporti nel mondo del lavoro. Lo ricordiamo come uno studioso che non si è mai sottratto alla dialettica ideologica e politica, pronto a denunciare il neo-liberismo anche nelle sue forme politiche più recenti e, talora, sottili.
A cura di Luca Marangolo
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È morto a Torino all'età di  88 anni, Luciano Gallino, autorevole sociologo. Recentemente aveva superato con successo alcuni severi interventi chirugici.

Ha insegnato a Torino, tra il 1965 e il 2002,  ottenendo la qualifica di Professore Emerito. Gallino è stato uno delle maggiori personalità della sociologia italiana, contribuendo a importare la disciplina in Italia a partire dagli anni '50, applicandola ai campi  più diversi come la formazione. il mercato del lavoro e i rapporti aziendali. Per lungo tempo, la sua formazione culturale e sociologica  si è consolidata grazie ad un incarico presso l'istituto di scienze sociali della Olivetti, ad Ivrea. Ed inseguito, sempre all'interno dell'organico della Olivetti, lavorò a fianco dello scrittore e poeta italiano Paolo Volponi che in quel periodo dirigeva la sezione dei rapporti col personale. Come noto, in quegli anni l'Olivetti rappresentava un modello incredibile di eccellenza  nel campo dei diritti del mondo del lavoro: traccia indelebile di quella esperienza di democrazia apèplicata al mondo della produzione è il saggio edito da Einaudi nel 2014 dal titolo "l'impresa responsabile" che fa da contraltare al saggio del 2005 dal titolo "l'impresa irresponsabile" sempre per Einaudi. Gallino è stato assunto da Olivetti nel 1955 e  in una lunga intervista ricostruisce,

In quei saggi Gallino analizza i rapporti di produzione nel mondo dell'impresa sotto il profilo etico: evidenziando quanto l'impresa, libera dall'esigenza di dover rendere conto ad autorità etiche esterne si concentri sul guadagno dell'azionariato più che sulla qualità e sulla quantità della produzione.

Nel saggio dal titolo "La lotta di classe dopo la lotta di classe" (Laterza) Gallino si riallaccia alla descrizione dei rapporti di lavoro di Karl Marx: denunciando però come essenzialmente oggi la lotta di classe sia condotta dall'alto. In questo frangente, particolarmente significativa la denuncia sociologica delle istituzioni dell'Unione Europea come terreno di scontro politico fra classi. In particolare poi Gallino si sofferma sulle forme attraverso le quali le classi dirigenti gestiscono la ricchezza delle classi più povere, forti del loro controllo privilegiato sulla finanza.

In questa luce il suo costante impegno e la sua denuncia contro ogni forma di neoliberismo, che ha fatto da contraltare a una lunga carriera accademica e ad un etica sociale e del lavoro profonda e specchiata.

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