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Addio a Jean, malata di Sla: nel 2014 una gara di solidarietà per salvarla

Jean Cordova Ramirez non ce l’ha fatta. La donna era malata da anni di Sclerosi laterale amiotrofica e la sua storia nel 2014 era diventata un caso per la tenacia con cui il marito aveva tentato il tutto per tutto per salvarla. Bloccata in Perù, dove viveva la sua famiglia, era stata trasportata d’urgenza in Italia con uno speciale volo medico. Gli amici della coppia avevano lanciato una petizione online per aiutare l’uomo a sostenere gli ingenti costi.
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Jean Cordova Ramirez non ce l'ha fatta, alla fine la malattia ha vinto e se l'è portata via a 46 anni. Jean era malata di Sla e sei anni fa, nel 2014, la sua storia era diventata un caso per la tenacia con cui il marito, Aldo Borgna, responsabile dei sistemi informatici dell'ospedale di Mondovì, aveva cercato di salvarla.
Mentre si trovava in Perù, dove abita la maggior parte della sua famiglia di origine, Jean era stata colta da un improvviso peggioramento delle sue condizioni che le avevano causato una forte crisi respiratoria. Ricoverata in una clinica di Chiclayo la situazione era apparsa subito critica. I medici del posto non erano specializzati nel trattamento dei pazienti affetti da Sla e non sapevano come ventilarla correttamente se non ricorrendo ad una tracheostomia, una procedura invasiva dalla quale non si può tornare indietro. Aldo era riuscito, insieme al medico italiano che aveva in cura Jean, a bloccare l'intervento chiedendo che la moglie fosse intubata e stabilizzata in modo da poterla riportare in Italia.

Le condizioni di Jean erano incompatibili con un volo di linea, per il viaggio era necessario un mezzo specifico con assistenza medica e macchinari per la respirazione. Per riportare a casa sua moglie Aldo aveva chiesto l'intervento del Governo per ottenere un volo di Stato urgente. Ma, nonostante fosse riuscito a completare l'iter per la richiesta, la pratica era stata bloccata dall'Ufficio Voli della Presidenza del Consiglio per un cavillo burocratico: Jean non aveva la cittadinanza italiana, nonostante il matrimonio. Lei e Aldo si erano sposati poco dopo la scoperta della malattia e vivevano a Mondovì. Politici e parlamentari si erano mossi per aiutare i due coniugi ma il tempo stringeva. Nel frattempo Aldo aveva affittato un aereo ambulanza privato per un costo di €91.800.

É allora che inizia una gara di solidarietà promossa dagli amici in Italia attraverso una petizione sul sito buonacausa.org per raccogliere la somma di denaro necessaria a coprire i costi dell'Air Medical sostenuti da Aldo. Con l'appello "Riportiamo a casa Jean" erano stati in grado di raccogliere più di 10.000 euro. Il 10 ottobre del 2014 Jean era finalmente atterrata all’aeroporto di Levaldigi e da lì trasferita all'ospedale di Saluzzo dove è rimasta in cura fino ad ora, che si è spenta circondata dall'affetto di amici e familiari.

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