video suggerito
video suggerito

Addio a Elizabeth Hawley, la detective dell’alta quota si è spenta a 94 anni

Riconosciuta come il vero archivio vivente di tutte le spedizioni avvenute sulle montagne dell’Himalay, tra gli alpinisti era una istituzione. Si è spenta in ospedale a Katmandu per una grave polmonite.
A cura di A. P.
6 CONDIVISIONI
Immagine

Sui è spenta all'età di 94 anni miss Elizabeth Hawley, giornalista americana di nascita ma nepalese d'adozione conosciuta in tutto il mondo come la cronista di tutte le spedizioni himalayane. Da mezzo secolo infatti è considerata la sola vera autorità in grado di certificare se uno scalatore ha raggiunto la vetta di uno dei 14 Ottomila oppure no. Un riconoscimento ottenuto sul campo dopo aver seguito e documentato decine di spedizioni e aver realizzato quell'Himalayan Database che rappresenta la più grande raccolta dati su quanto è avvenuto sulle montagne dell'Himalaya. Nel suo ufficio, nel centro di Katmandu, custodiva informazioni sulle spedizioni che sono state impegnate sulle montagne più alte della Terra

Originaria di Chicago e laureatasi all'università' del Michigan, si era trasferita in Nepal nel 1960 come corrispondente di diverse riviste e quotidiani per i quali si occupava soprattutto di politica e società. Nel 1963 però ricevette una richiesta dalla Reuters di seguire la spedizione statunitense all'Everest, da allora non si era mai più fermata. Solo nel 2016, all’età di 93 anni, ha passato il timone alla sua assistente Billi Bierling. "Prima di montagna non sapevo nulla, preferivo il mare e la spiaggia. Ho dovuto imparare tutto" aveva raccontato Hawley, ma da allora era diventata un vero archivio vivente

Le sue condizioni di salute si erano aggravate nell'ultimo periodo a causa dell'età e una settimana fa era stata costretta al ricovero ospedaliero per una grave polmonite che purtroppo l'ha uccisa. La notizia della sua morte, avvenuta venerdì mattina, è stata resa nota dal ministero della Cultura nepalese. La famiglia è stata avvertita del decesso, ma non c'è ancora una decisione su un eventuale rimpatrio della salma negli Stati Uniti od una sepoltura in Nepal. Del resto nel Paese asiatico era diventata una vera autorità tanto da essere proclamata console onorario della Nuova Zelanda a Kathmandu, incarico ricoperto fino al 2010.

La sua autorità era riconosciuta da tutti i grandi scalatori. Il francese Francois Damilano, dopo aver scalato il Putha Hiunchuli, volle dedicarle un picco su un fianco della montagna che raggiunse appositamente per ribattezzarlo Peak Hawley.  "Miss Hawley è stata la massima istanza per noi alpinisti. Chi dopo una spedizione non si presentava da lei, per documentare l'imprese, dava subito l'idea di avere qualcosa da nascondere, ha ricordato  Reinhold Messner, aggiungendo: "Il suo archivio era il più completo. Con grande professionalità e precisione sentiva gli alpinisti e gli sherpa e documentava ogni singola impresa. Era una grande giornalista con una grande memoria ma anche una grande ironia".

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views