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Addio a Davide, morto nel rogo del negozio appiccato da una ladra: “Non lo meritava, donò le mascherine”

Oggi i funerali di Jie Hu, per tutti “Davide”, il commerciante morto nell’incendio del suo negozio a Monticello d’Alba, appiccato da una donna per rubare la merce. Lascia moglie e tre figli piccoli.
A cura di Antonio Palma
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È il giorno dell’ultimo saluto per Jie Hu, per tutti “Davide”, il commerciante morto nel rogo doloso del suo negozio a Monticello d'Alba, in provincia di Cuneo. Si svolgeranno nel pomeriggio di oggi, nel complesso dell'ospedale di Verduno, i funerali del 35enne, originario della Cina ma residente in Italia da oltre 15 anni che lascia moglie e tre figli minorenni.

Alle 14.30 amici e parenti saluteranno per l’ultima volta il commerciante che è morto nel tentativo di salvare il suo negozio dall’incendio appiccato dalla 34enne Stanka Batashka, che poi si è allontanata con un carrello di merce rubata. Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Monticello d'Alba, dove si è consumato il dramma, e di Santa Vittoria d'Alba dove l’uomo viveva con la moglie. Con lei Jie Hu gestiva l'Ipershop Expresse di Monticello d'Alba da 9 anni prima che il 19 settembre scorso la 34enne Stanka Batashka mandasse a fuoco tutto con lo scopo di rubare della merce e scappare indisturbata.

Il commerciante, che tutti conoscevano in zona, ha fatto un disperato tentativo di salvare la sua impresa con esiti però tragici. L'autopsia sul corpo della vittima ha confermato che Hu è morto soffocato dalle esalazioni. Pare che l’uomo fosse rientrato con un estintore, forse pensando che vi fosse qualcuno all'interno, ma non è più uscito. È stato trovato ormai cadavere dai vigili del fuoco che sono intervenuti spegnendo le fiamme. Nell’incendio intossicata anche la moglie, che è stata poi trasportata in ospedale e ricoverata ma che fortunatamente si è ripresa.

Ora la donna è rimasta sola ad accudire i loro tre figlioletti di 15, 12 e 6 anni. La coppia viveva da diversi anni a Santa Vittoria d'Alba, dove riposeranno i resti dell'uomo per volontà della famiglia, dopo la cremazione. Il loro legame con il territorio del resto è forte, come ha confermato anche il sindaco. “Davide era un uomo gentile e non si meritava di certo la fine che ha fatto. Per rimarcare la generosità di questo nostro concittadino voglio ricordare che all'inizio della pandemia lui aveva trovato le ‘introvabili' mascherine e non aveva esitato a donarle al Comune, in modo da poterle distribuire a tutti” ha raccontato il primo cittadino a “La voce di Alba", aggiungendo: “L'amministrazione comunale tutta si stringe al dolore della famiglia”.

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