Ad Agrigento hanno asfaltato anche i tombini per Mattarella: ora metal detector per trovarli
La fretta è cattiva consigliera recita un vecchio adagio e quanto accaduto nei giorni scorsi ad Agrigento lo conferma. Per riparare le strade in vista della visita del Presidente Mattarella, infatti, hanno pensato di asfaltare tutto in fretta e furia compresi i tombini che sono letteralmente spariti sotto il bitume. Ora però li stanno cercando di nuovo uno a uno con i metal detector, rompendo di nuovo le strade.
Passata la visita del Capo dello Stato, che sabato scorso è giunto per la cerimonia d’inaugurazione dell’anno in cui la città sarà capitale italiana della cultura, si è scoperto che insieme alle buche in strada erano spariti anche i tombini. Nelle frettolose riparazioni del manto stradale, costate 510mila euro di fondi regionali e terminate solo la sera prima dell’arrivo di Mattarella, infatti è stato coperto tutto compresi tombini e chiusini.
Di conseguenza da lunedì gli operai si sono dovuti mettere di nuovo al lavoro ma per individuare i tombini con i metal detector e distruggere di nuovo le strade appena riparate. I video con gli operai armati di metal detector e martello pneumatico hanno fatto il giro dei social con commenti tra il divertito e lo sconsolato. La ricerca dei canali di scolo del resto è importantissima per il passaggio dell'acqua in caso di pioggia per evitare allagamenti
Secondo le autorità locali, la copertura completa al posto del livellamento dei tombini si è resa necessaria per riparare in appena 3 giorni il percorso dell'auto presidenziale. Fare tutto a norma avrebbe richiesto giorni e così il Dipartimento regionale tecnico e il Genio civile hanno ordinato di procedere in emergenza, prevedendo poi la riapertura dei tombini.
Giustificazioni però che non hanno placato le polemiche, qualcuno ad esempio ha ricordato che le botole non sono state segnalate nemmeno con semplice vernice e così si è dovuto procedere con i metal detector. Intanto è scarico di responsabilità tra Enti locali. Il Comune dice che non si è occupato dei lavori che erano in carico al Genio civile con una ditta che aveva già un contratto con la Regione. La Regione spiega però che il finanziamento è stato chiesto dal comune in notevole ritardo, pochissimi giorni prima dell'arrivo di Mattarella, e che non si potevano fare lavori in latro modo in così poco tempo.