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Accusato di abusi su paziente minorenne e disabile, infermiere a processo ma resta al suo posto

Le pesantissime accuse nei confronti di un 50enne operatore sanitario del Padovano che ora andrà a processo per i reati di violenza sessuale, abuso di minore, produzione di materiale pedopornografico. L’uomo dal suo canto si professa innocente e continua a lavorare nella stessa struttura sanitaria.
A cura di Antonio Palma
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immagine di repertorio
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Avrebbe abusato sessualmente di una giovane paziente minorenne e disabile che era ricoverata nell’ospedale in cui lui lavora, arrivando ad avere dei rapporti sessuali con lei, filmandola anche con il cellulare. Queste le pesantissime accuse nei confronti di un 50enne operatore sanitario del Padovano che ora andrà a processo per i reati di violenza sessuale, abuso di minore, produzione di materiale pedopornografico.

I fatti contestati all'uomo risalgono a due anni fa quando la vittima, ora maggiorenne aveva solo 17 anni. Secondo l'accusa, l’uomo avrebbe circuito la minore, affetta da problemi psichici, arrivando ad abusare di lei per almeno due mesi. Come ricostruisce il Gazzettino, a far scattare l'allarme era stata la stessa ragazza che si era confidata con la madre, rivelando alcuni messaggi che l'infermiere le aveva inviato sul telefono. La donna, intuendo i fatti, si era rivolta alla psicologa dell’ospedale che, dopo aver ascoltato la ragazzina, aveva fatto scattare la segnalazione alle autorità.

I successivi accertamenti investigativi da parte degli inquirenti avrebbero confermato le accuse e i pesanti indizi a carico dell'uomo. In particolare dall'analisi del cellulare del 50enne, sequestrato dalle Forze dell’Ordine, sarebbero emersi dei video della ragazzina. L'uomo dal suo canto si professa innocente e nega ogni accusa ma dovrà rispondere dei reati contestati davanti al Tribunale di Venezia nel processo con rito abbreviato a cui ha avuto accesso e che inizierà il 3 luglio prossimo.

Intanto l'uomo però continua a lavorare nella stessa struttura sanitaria, anche se  spostato di reparto. L'azienda sanitaria infatti non ha preso alcun provvedimento disciplinare  e ha rimandato ogni decisione a un’eventuale condanna.

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