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Accompagna la moglie in ospedale e viene spinto: anziano muore dopo 10 giorni. Il figlio: “È omicidio”

È morto dopo 10 giorni di agonia Giorgio Tani, l’80enne che il 5 novembre scorso era stato aggredito da uno sconosciuto al Pronto soccorso di Pisa. L’uomo aveva accompagnato la moglie, affetta da una grave disabilità. Il figlio: “È stato omicidio, l’aggressore non doveva trovarsi lì”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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È morto dopo 10 giorni di agonia Giorgio Tani che a dicembre avrebbe compiuto 80 anni. L'uomo era stato aggredito nella sala d'attesa del Pronto soccorso di Pisa dove aveva accompagnato la moglie il 5 novembre scorso. Secondo quanto ricostruisce La Nazione, per quell'aggressione era stato arrestato un 47enne di origini rumene portato al Pronto soccorso dal 118 perché in forte stato di agitazione dopo aver assunto alcol. I familiari parlano di omicidio e ora l'ipotesi di reato, finora di lesioni gravissime, cambierà.

L'80enne si trovava in ospedale per il ricovero della moglie che ha un'importante disabilità. Il figlio lo aveva invitato ad entrare per non prendere freddo mentre andava a recuperare l'auto dal parcheggio per riportarlo a casa, a San Giuliano Terme. Improvvisamente, come mostrano le immagini delle telecamere di videosorveglianza, il 47enne ubriaco si era avvicinato e aveva spinto l'anziano a terra. Tani ha battuto violentemente la testa.

Soccorso immediatamente dai sanitari, aveva chiesto di "non pensare a lui" e di avere notizie di sua moglie. La coppia, insieme da 60 anni, si era rincontrata in ospedale giorni dopo l'aggressione e salutata un'ultima volta prima che Tani entrasse in coma. "Il mio papà aveva problemi di salute – ha spiegato il figlio – ma avrebbe vissuto ancora altri anni. Anni che avrebbe potuto trascorrere con mia madre, che accudiva giorno e notte, e con la sua famiglia. Siamo condannati a un ergastolo di dolore. Quell'uomo non doveva stare lì".

L'aggressore è stato allontanato dal Pronto soccorso dalla polizia dopo l'aggressione. In seguito ad accertamenti medici e al ricovero della vittima, le Volanti hanno eseguito il fermo del 47enne, trasferito poi in carcere con l'arresto convalidato. “Non ricordo nulla”, ha detto subito alle forze dell'ordine.

Vogliamo esprimere solidarietà alla famiglia della persona aggredita – ha affermato l'associazione dedicata alla psichiatra uccisa a Pisa, Barbara Capovani, che ha rilasciato un commento sulla vicenda quanto Tani era ancora in coma-. È fondamentale fare luce sugli aspetti del sistema che non funzionano e che bisogna cambiare in modo significativo al fine di prevenire ulteriori atti di violenza in ambito sanitario".

"Questa morte è assurda, ci lascia attoniti" Si è espressa così l'Azienda ospedaliero-universitaria pisana commentando il decesso dell'80enne. L'Aoup ha espresso vicinanza ai familiari. "Condividiamo il loro dolore per una morte assurda – spiegano – che ci lascia attoniti. a moglie e figli va il nostro abbraccio: il ricordo di Giorgio Tani ci accompagnerà sempre".

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