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Accoltellata dall’ex a Oslo, Martina Voce sta meglio: “Mi sto impegnando per tornare alla mia vita”

A meno di due mesi dall’aggressione a Oslo che le è quasi costata la vita, Martina Voce cerca di ritornare alla normalità e affronta la convalescenza circondata da amici e familiari. Il papà: “È forte, da qualche giorno l’abbiamo trasferita in una clinica specializzata per la riabilitazione”.
A cura di Chiara Daffini
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Martina Voce con il padre Carlo Voce
Martina Voce con il padre Carlo Voce

"Mi sto impegnando per tornare alla mia vita, sto bene", dice a Fanpage.it  Martina Voce, la 21enne fiorentina accoltellata dall'ex fidanzato Kumar Mohit a Oslo, dove la ragazza vive, studia e lavora. A quasi due mesi dall'aggressione "Martina – spiega il padre Carlo Voce – si sta riprendendo, è forte e ha voglia di tornare alla normalità".

La 21enne, aggredita il 20 dicembre nel negozio di prodotti enogastronomici italiani dove lavorava, ha subito diversi interventi per sanare le conseguenze delle coltellate che Mohit le ha sferrato al corpo e al volto: "Adesso ha iniziato a mangiare anche cibi solidi – racconta il padre -, oltre all'alimentazione artificiale. Il 6 febbraio è stata trasferita in una clinica a trenta minuti da Oslo per la riabilitazione e tutta la famiglia le è accanto".

I genitori, la sorella più piccola e la nonna erano arrivati nella capitale norvegese già nei primi giorni dopo l'aggressione per mano di quell'ex fidanzato che avevano avuto modo di conoscere nelle vacanze trascorse insieme: "Non aveva dato, ai tempi, segnali di essere una persona violenta – aveva spiegato il papà di Martina Voce a Fanpage.it -, ma dopo che mia figlia l'aveva lasciato, perché non era più innamorata e non voleva prenderlo in giro, lui ha iniziato a tormentarla con messaggi, mail e chiamate. Le avevo consigliato di denunciarlo, ma lei non voleva creargli problemi, visto che in Norvegia sono molto stringenti in fatto di stalking".

Martina Voce (foto Instagram)
Martina Voce (foto Instagram)

È stata la stessa Martina Voce, in un'intervista a Fanpage.it, ad aggiungere: "Credevo che avesse bisogno di tempo per elaborare la cosa, ora, se dovessi dare un consiglio a chi si trova in una situazione simile direi di parlarne subito con amici e familiari, di non sottovalutare la cosa".

Kumar Mohit, di professione informatico, ora è in carcere con l'accusa di tentato omicidio, mentre sono cadute le accuse nei confronti dei tre colleghi della giovane che il 20 dicembre, durante l'aggressione, avevano tentato di aiutare Martina, disarmando e ferendo Mohit.

Passati questi mesi di convalescenza, la 21enne intende proseguire gli studi a Oslo, riprendendo nel 2026 il master in Informatica che stava frequentando con il sogno di diventare progettista di videogiochi e app.

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