video suggerito
video suggerito

Accettava le mance dei clienti: addetta alle pulizie licenziata

Addetta alle pulizie in autostrada accetta mance: la ditta la licenzia. Una clausola del contratto vieta ai dipendenti la richiesta delle mance, ma la donna si difende con il ricorso: “Non ha mai chiesto regalie, erano offerte spontanee”.
A cura di Carmine Della Pia
21 CONDIVISIONI
autostrada trento

Una donna di 63 anni è stata licenziata perché accettava mance. E' accaduto a Lavis, in provincia di Trento: Giulietta Mistrorigo era un'addetta alla pulizia dei bagni nelle aree di servizio dell'A22. I clienti che erano soliti dare mance alla donna sono stati la causa del suo licenziamento: la ditta ‘Miorelli service' di Ala, che aveva l'appalto per la pulizia delle stazioni di servizio dell'autostrada A22, si è appellata ad una clausola del contratto che vieta, categoricamento, che gli addetti alla pulizia chiedano mance. La donna, però, ha presentato ricorso tramite il suo avvocato, in quanto non avrebbe mai richiesto o preteso soldi dalle persone, bensì, semplicemente, accettato di buon grado regalie gentilmente offerte.

La donna ha presentato ricorso

Giulietta era stata assunta dalla ditta ‘Miorelli service' come addetta alle pulizie il 1 gennaio 2007. Tra le varie norme specificate sul contratto di assunzione, una clausula inerente le mance: "E’severamente vietato esporre tavoli, sedie, banchi, e qualsiasi altro supporto per la raccolta delle mance. Tale violazione sarà sanzionata con l’immediata risoluzione del rapporto di lavoro". Dalla ditta, infatti, era giunta l'accusa secondo cui sarebbe stata la donna a sollecitare, in più di un'occasione, le mance degli automobilisti, tenendo in mano, all'uscita delle toilettes, un gruzzoletto di monete.

L'avvocato di Giulietta ha presentato ricorso al giudice del lavoro di Trento: le mance non sono mai state chieste, e non vi è alcuna clausula che vieti di accettarle spontaneamente. Il legale della donna ha spiegato: "La mancia è un atto di liberalità di terzi, sul quale il datore di lavoro non può incidere in alcun modo, se non, eventualmente, per pretendere una spartizione, ma non certo per impedire l'atto di liberalità in sé, ovvero la sua accettazione da parte del dipendente".

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views