Abusi su bimba di 3 anni, madre denuncia l’ex. Ora il Tribunale vuole toglierle i figli
Laura (nome di fantasia) è una giovane madre a cui il tribunale siciliano sta per togliere i figli di adolescenti, che saranno collocati presso una famiglia affidataria. Secondo i giudici e i servizi sociali la donna non sarebbe idonea a crescere i propri figli perché non ne avrebbe garantito la ‘bigenitorialità'. Nel 2010 Laura ha denunciato l'ex marito per presunti abusi sessuali sulla bambina che all'epoca aveva 3 e anni e mezzo. L'uomo, un noto professionista messinese, è stato assolto, malgrado nel caso ci fosse anche la denuncia di una maestra, che aveva fatto riaprire il fascicolo. Oggi Laura, assistita dall'associazione ‘Bon't worry', che lotta contro la violenza di genere, si batte per non separarsi dai propri figli. Insieme a Bo Guerreschi, alla guida della associazione, ha raccontato a Fanpage la sua storia.
Dove vivono i suoi figli oggi?
"Maria e Paolo (nomi di fantasia) oggi vivono ancora con me, ma presto verranno collocati presso una famiglia affidataria. I miei figli chiedono solo di essere ascoltati e poter dire la loro opinione, non sono più dei bambini, hanno diritto di essere interpellati sul loro futuro".
Le hai denunciato il suo ex per un episodio di abusi sulla vostra bambina
"Era il 2010, io e mio marito ci eravamo separati e i bambini erano stati con lui per una decina di giorni, come prescritto dal Tribunale. Quando tornarono erano diversi, diffidenti, come se fosse accaduto qualcosa che non potevano raccontarmi".
Ha scoperto cosa li turbava?
"Di li a poco. La piccolina era sdraiata sul letto mentre le cambiavo i pantaloni che si erano macchiati. Se ne uscì con una frase che mi scioccò. Aveva 3 anni e mezzo".
Cosa le disse?
"‘Mamma, mi lecchi il fiorellino come fa papà?", mi chiese. Ero confusa, spaventata, le risposi di no, ma la bimba insisteva, poi cercai di capire meglio di cosa parlasse, perché avevo intuito che si trattasse di un abuso. Era così che ci riferivamo alla vagina, in famiglia, ma non finì lì".
Come reagì a quella rivelazione?
"La piccola mi disse che il papà le spargeva ‘il sale' sul fiorellino e poi lo leccava. Non capivo di cosa si trattasse, in sede di denuncia le forze dell'ordine mi suggerirono che poteva trattarsi di cocaina.'Ma quale sale, signora?', mi dissero. Ne rimasi inorridita".
Anche suo figlio le raccontò le stesse cose?
"Paolo era molto preoccupato e continuava a redarguire la sorellina sul fatto che non dovesse parlare. Intanto Maria mi aveva raccontato che una volta dal papà era stata male, che era ‘come morta'".
Lei cosa ha fatto?
"Ho cercato di sapere di più da mio figlio, che era più grande di età. Gli ho domandato se Maria fosse mai stata male e, con grandi difficoltà, perché aveva paura, mi ha raccontato di un paio di episodi. Una volta mio figlio si è scagliato contro suo padre, che stava addosso a Maria, per difendere la piccola. In un'altra occasione, invece, secondo Paolo era arrivata un'ambulanza per soccorrere Maria. Ho chiamato tutti gli ospedali e le cliniche per poi giungere alla conclusione che l'ambulanza l'aveva soccorsa sul posto".
Sono racconti agghiaccianti. Che esito ha avuto la sua denuncia?
"Si è indagato a lungo, nel frattempo mi era stato concesso l'affido esclusivo dei piccoli, perché, benché traumatizzata, non erano in dubbio le mie capacità genitoriali".
E poi?
"Poi è arrivata la denuncia di una maestra di scuola di Paolo, con cui il bambino si era confidato a proposito del secondo episodio che aveva riferito a me. Allora il giudice ha archiviato il fascicolo con la mia denuncia e ne ha riaperto uno nuovo".
C'è stato un processo?
"Mio marito è stato assolto ‘perché il fatto non sussiste'".
Cosa prova per quella assoluzione?
"La verità? Ho denunciato per proteggere i miei figli, ma se avessi saputo che mi avrebbero additato come un'ex moglie che vuole solo vendicarsi, come una madre che manipola i figli per allontanarli dal marito, non l'avrei fatta".
L'hanno accusata di aver ‘plagiato' i suoi figli?
"Hanno parlato di PAS, sindrome da alienazione parentale, quella dinamica per cui in sede di separazione uno dei due genitori attrarrebbe a sé il figlio per allontanarlo dall'altro genitore, una dinamica che non è stata riconosciuta a livello scientifico come disturbo e che in Italia non è neppure normata".
E lei come si è difesa?
"Ovviamente non è così che è andata, ho sempre voluto che il padre dei miei figli avesse un posto nella loro vita, ma non posso stare con le mani in mano davanti allo spettro di un abuso".
Come descriverebbe il suo ex?
"Beh è un affermato professionista, una persona capace nel suo lavoro, con molte conoscenze. Dal punto di vista personale, ammetto che ho sempre sofferto del rapporto morboso che aveva con sua madre. E ammetto di aver sospettato che fosse stato a sua volta vittima di abusi, ma è solo un sospetto".
Non ha mai notato segnali di abuso quando viveva con suo marito?
"No, tutt'altro. Mi lamentavo con lui che fosse del tutto assente in casa con i bambini, li ignorava. All'epoca aveva una relazione con la donna che poi è diventata la sua compagna, ne era completamente preso".
È per questo che si è separata da lui?
"Ha un regolare porto d'armi. Difesa personale".
Oggi cosa chiede?
"Che i miei ragazzi, che in tutti questi anni si sono sempre rifiutati di vedere il loro padre, possano essere ascoltati. Solo questo. Ovviamente desidero che rimangano a casa con me, dove sono amati e al sicuro".
Bo Guerreschi, lei ha aiutato Laura nel suo percorso di denuncia. Cosa chiede a nome dell'associazione?
"Come Laura chiedo che sia data voce ai bambini. Come associazione annuncio che chiederemo lo spostamento del dibattimento in altra città, dove non si respiri il peso sociale dell'ex marito di Laura. La Sicilia è una terra difficile".
Come commenta questa storia?
"Come associazione che tutela donne e minori, abbiamo molti casi simili, ma questo lo trovo particolarmente grave, soprattutto per il ruolo avuto dagli assistenti sociali, che sembrano creare abusi dove non ci sono e metterli sotto al tappeto quando invece sono avvenuti. Voglio rivolgermi ai magistrati che lo valuteranno. Voi perseguite la verità, non potete non ascoltare questi due bambini".