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Abusi sessuali sui ragazzini che accompagnava a scuola: autista di bus condannato a 9 anni di reclusione

Un’autista di scuolabus è stato condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per violenza sessuale, aggravata e continuata, e adescamento di minore. Il 49enne avrebbe violentato sei minorenni, di età compresa tra 14 e 16 anni, che accompagnava a scuola. Li avrebbe costretti a compiere e subire atti sessuali.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Un 49enne, autista di scuolabus, è stato condannato in primo grado a 9 anni di reclusione per violenza sessuale, aggravata e continuata, e adescamento di minore. L'uomo, originario del Salento, era accusato di aver  adescato e violentato i minorenni che accompagnava a scuola: li avrebbe costretti a compiere con lui e subire atti sessuali.

La sentenza è stata emessa nella mattinata di oggi, mercoledì 7 febbraio, dai giudici della prima sezione collegiale del Tribunale di Lecce, che hanno anche disposto il risarcimento del danno e una provvisionale di 50mila euro nei confronti di una delle vittime.

L'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Luigi Mastroniani, aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. L'uomo si trovava agli arresti domiciliari dal gennaio 2023. Il suo difensore, l'avvocato Fabrizio Mangia, valuterà se proporre ricorso in appello appena usciranno le motivazioni della sentenza.

Gli abusi avvenuti sul bus e nel garage dell'abitazione del 49enne

Il 49enne, che ha sempre respinto le accuse, avrebbe compiuto le presunte violenze per circa sei anni, a partire da settembre 2016 e fino a giugno 2022. Le vittime sarebbero sei ragazzini di età compresa tra i 14 ed i 16 anni. Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, gli abusi sarebbero avvenuti sul bus che conduceva l'uomo e nel garage della sua abitazione. Pare che l’autista attirasse i minori chiedendo aiuto per la manutenzione del mezzo o per prendere un caffé.

A far partire l'inchiesta nel maggio 2022 sarebbe stata una chat, dal contenuto ambiguo e con riferimenti a sfondo sessuale, trovata dal papà di una delle presunte vittime sul suo cellulare. Il 49enne, infatti, avrebbe rivolto ai minori frasi come "Che sei bello oggi" e "Ti trovo molto carino" non solo personalmente, ma anche via sms.

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