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Abusa della figlia 13enne e la mette incinta: poi la violenta in ospedale. Chiesta condanna

I fatti risalgono all’estate dello scorso anno ed ora è arrivata la richiesta del procuratore nei confronti dell’uomo. La piccola era stata violentata dal padre anche all’ospedale Sant’Anna di Torino dove era ricoverata. Il 45enne smascherato dalle telecamere.
A cura di Biagio Chiariello
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Dieci anni di carcere. Questa la condanna che la procura di Torino ha richiesto per il 45enne filippino, accusato di avere violentato e messo incinta la figlia, che all’epoca dei fatti aveva soltanto 13 anni. L’uomo ha scelto il rito abbreviato, che si dovrebbe concludere il 15 novembre con la sentenza. Attualmente si trova al momento recluso in carcere al Lorusso e Cutugno.

Era stato arrestato nel luglio dello scorso anno. All’epoca dei fatti, la giovanissima era stata ricoverata all’Ospedale ginecologico Sant’Anna nel capoluogo piemontese e solo una telecamera nascosta, installata dagli investigatori, aveva potuto svelare l'inquietante realtà dei fatti.

Inizialmente la 13enne aveva dato risposte molto evasive ai medici del nosocomio, dove era arrivata in ospedale al settimo mese di gravidanza, in merito alla paternità del bimbo che portava in grembo: "È un ragazzo che ho conosciuto online" aveva detto. Da qui la decisione dell’ospedale di segnalare il caso alla giustizia: le indagini erano state portate avanti dalla squadra minori interforze anche con l'utilizzo di microcamere nella stanza dov’è ricoverata la giovane.

Così era stata scoperta la violenza e la paternità (poi confermata dall’esame del Dna sul feto). Dalle immagini si vedeva infatti il padre  che si infila sotto le lenzuola della figlia e la costringe a consumare un rapporto sessuale.

Nei mesi successivi il pm Enzo Bucarelli ha poi fatto emergere altri maltrattamenti ai danni degli altri fratelli minori della ragazzina e la moglie dell'uomo (picchiata con un bastone e presa a pugni) finita poi sotto accusa per non avere impedito le attenzioni sessuali dell'uomo verso la 13enne.

Nell’indagine figura una terza indagata, un’amica di famiglia che avrebbe provare a convincere la 13enne a non raccontare gli abusi subiti dal padre e a dare ad un compagno di scuola. Il piccolo ora è stato dato in adozione.

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