Abruzzo, Matteo Renzi: “Quella di Grillo su 700.000€ non è battuta, è loro modello di democrazia”
Le elezioni regionali in Abruzzo, a distanza di tre giorni, fanno ancora discutere. Soprattutto dopo le frasi pronunciate da Beppe Grillo durante il suo spettacolo a Bologna. Ieri sera il co-fondatore dei Cinque Stelle si è rivolto agli abruzzesi, dicendo: “Io accetto tutto, accetto che il popolo abruzzese abbia deciso e ha fatto benissimo. Chiedo solo una cosa ufficialmente, che ci diano indietro i 700 mila euro che gli abbiamo dato l'anno scorso, quattro ambulanze e gli spazzaneve a turbina”. Una battuta probabilmente non riuscita, che ha suscitato molte polemiche. E su cui torna oggi anche l’ex presidente del Consiglio e senatore del Pd, Matteo Renzi: “I Cinque Stelle perdono le regionali in Abruzzo. E Beppe Grillo dice: restituiteci i 700.000€ che vi abbiamo dato con i rimborsi. Voi pensate che questa sia una battuta. In realtà è il modello di democrazia che hanno in testa i populisti. Non è un caso isolato: nel libro ‘Un'altra strada’ faccio molti esempi di questo genere. E sottolineo perché noi siamo un'altra cosa”.
Renzi non parla solo di Grillo, ma estende la sua considerazione anche ad altri esponenti del Movimento 5 Stelle: “In queste ore Toninelli sulla Tav, Di Maio sul reddito di cittadinanza, Grillo sull'Abruzzo, Di Battista su tutto stanno mostrando le ragioni per le quali non abbiamo voluto fare accordi con i Cinque Stelle. E finalmente, anche in casa nostra, se ne sono accorti tutti. O quasi”.
Del caso tornano a parlare sia Filippo Sensi, deputato del Pd, che Stefania Pezzopane, che già ieri avevano commentato. Sensi aveva chiesto a Conte, Di Maio e Salvini di prendere le distanze da Grillo e oggi ribadisce: “Noi ancora aspettiamo”. La deputata Pezzopane commenta ancora: “La battutaccia contro gli abruzzesi di Beppe Grillo non è satira. Ci troviamo di fronte all’esplicitazione di una rabbia politica dovuta al flop elettorale dei pentastellati, alla presa d’atto della loro incapacità ad amministrare il Paese e gli enti locali. Grillo è arrabbiato per il nuovo scenario politico che vede un nuovo centrosinistra civico e popolare alternativo alla destra sovranista. Ed i 5 Stelle sempre più irrilevanti. Che vuol dire ‘gli abruzzesi restituiscano i 700mila euro’ del tanto osannato restitution day? Che M5s agisce per il solo scopo del voto di scambio? Vorrei ricordare al tragi-comico nazionale che il Pd, con quella che loro chiamavano ‘legge mancia’, ha destinato 11 milioni di euro al territorio del cratere 2009. Somme ben più rilevanti e il cui destino è stato affidato ai comuni. Ora che hanno loro in mano il destino dei terremotati, con un sottosegretario e un commissario di loro nomina, da nove mesi tutto fermo. La satira, dunque, non c’entra nulla. Si tratta di un messaggio grave e insolente”.
Arriva il commento anche di Forza Italia, con il senatore Nazario Pagano, coordinatore azzurro in Abruzzo: “Rimango profondamente sconcertato dalle parole pronunciate da Beppe Grillo ieri, quando, pieno di rabbia per la cocente sconfitta subita dal M5s in Abruzzo, ha chiesto indietro i 700.000 euro, le ambulanze e gli spazzaneve a turbina a suo dire donati agli abruzzesi. Vorrei ricordare al signor Grillo che quei soldi provengono dalle casse dello Stato: sono denari pubblici, semplicemente stornati. La bassezza di queste affermazioni, a cui lui e il Movimento Cinque Stelle ci hanno tristemente abituato, è ancora più grave se si pensa ai disagi subiti dagli abruzzesi per il maltempo e ai morti che ha provocato. Torna subito alla mente, la tragedia di Rigopiano, dove Luigi Di Maio non si è risparmiato la passerella prima del voto. Un atteggiamento vergognoso e irrispettoso, che offende profondamente gli abruzzesi e gli italiani tutti”.