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Abruzzo, il lago a forma di cuore si è ridotto di 3 metri dopo il sisma nel centro Italia

Il fenomeno del lago di Scanno, già riscontrato con il terremoto dell’Aquila, allarma la comunità montana per il rischio che corre la flora e la fauna locale.
A cura di A. P.
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È allarme nella comunità montana Peligna, in Abruzzo, dopo uno strano fenomeno avvenuto dopo il terribile terremoto del Centro Italia del 24 agosto scorso: l'abbassamento repentino delle acque del lago di Scanno, lo specchio d'acqua a forma di cuore nella bassa provincia dell'Aquila, tra i Monti Marsicani. A lanciare un segnale di apprensione per quello che sta accadendo in zona è stato lo stesso commissario straordinario della Comunità montana peligna, Eustachio Gentile, che ha deciso si inviare un documento al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per chiedere di esaminare il fenomeno. In realtà lo stesso avvenimento era stato già notato in occasione del terremoto dell’Aquila nel 2009, anche per questo ora la comunità locale chiede una immediata verifica del fato

"A seguito del terremoto del 24 agosto scorso il fenomeno del calo repentino del livello delle acque si è ulteriormente e pericolosamente accentuato e in tanti abbiamo notato che, nel giro di pochi giorni dopo il sisma, l’abbassamento del livello delle acque ha subìto una pericolosissima accelerazione, forse a causa del dilatarsi di una frattura già provocata dal terremoto dell’Aquila nel 2009″ ha scritto Gentile ricordando che "nel 2012, a nostre spese, avevamo provveduto a far realizzare un primissimo studio geologico poi inserito nel Piano di gestione del lago di Scanno, ricompreso nella Zona di protezione esterna del Parco d’Abruzzo".

"Se vogliamo valorizzare e ottimizzare i soldi pubblici spesi finora, si renderebbe urgente e necessario dare seguito a quanto già prodotto attivando un approfondito studio scientifico attraverso il quale decidere se e con quali progetti esecutivi intervenire non solo rispetto al fenomeno dell’abbassamento del livello delle acqua, ma anche per la conservazione e la salvaguardia più complessiva del lago di Scanno e della sua pregiata biodiversità" conclude il numero uno della comunità montana, sottolineando la pericolosità dell’abbassamento dell’acqua per la sopravvivenza di flora e fauna locale.

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